Famiglia

Asili nido: «nel 2010 arriveremo al 18%»

Siamo ben lontani dall'obiettivo di Lisbona, il 33%. Il Ministero avvia una convenzione per supportare le regioni del Sud e un monitoraggio sull'uso dei finanziamenti del Piano straordinario

di Sara De Carli

Asili nido: dovremmo «arrivare al 17-18% tra il 2009 e il 2010, con 41mila nuovi posti». Lo ha detto Angelo Mari, direttore generale del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del consiglio, a margine della presentazione del Report Card Innocenti “Come cambia la cura dell’infanzia” redatto dal Centro di ricerca Innocenti dell’Unicef. Peccato che l’obiettivo fissato dall’Europa, per il 2010, è del 33%.

L’aumento della copertura (oggi siamo tra il 13 e il 15%, con disparità enormi fra Nord e Sud d’Italia) sarà possibile grazie allo stanziamento straordinario fatto per il triennio 2007-2009: 727 milioni di euro complessivi, di cui 446 a carico dello stato e 281 cofinanziati dalle Regioni.

Mari ha spiegato a www.minori.it che ad oggi lo stanziamento per il 2007 è stato completamente versato, mentre per il 2008 si è deciso di procedere in base a report regionali sull’attività svolta coi finanziamenti nell’anno precedente. La procedura è a buon punto: «Oltre la metà delle Regioni ha avuto i soldi del 2008 e si sta attendendo che vengano trasmesse le relazioni delle altre per completare la tranche di finanziamenti».

La novità di quest’anno riguarda l’avvio di un monitoraggio su scala nazionale che «tocca tre filoni: uno gestionale-amministrativo, cioè cosa succede con la gestione dei finanziamenti, uno quantitativo, cioè la quantificazione di quanto realizzato, e infine uno qualitativo, cioè quali sono stati gli effetti di questo piano sulla qualità dei servizi», sintetizza Mari. La quota di finanziamenti per l’anno in corso «verrà erogata in base a quanto le Regioni ci hanno comunicato attraverso il monitoraggio».

Quest’attività di mappatura è stata avviata grazie a una collaborazione col Centro nazionale e coll’Istituto degli Innocenti di Firenze, che ha «preparato una specifica scheda da sottoporre alle Regioni, grazie alla quale potremo avere un primo quadro della situazione al 31 dicembre 2008». La raccolta dei dati è «quasi completata, mancano tre o quattro regioni» e proseguirà «a cadenza semestrale perché, anche se i finanziamenti coprono il triennio 2007-2009, gli effetti del piano si rifletteranno ancora nei prossimi anni».

Aldo Fortunati, direttore dell’Area documentazione e ricerca dell’Istituto degli Innocenti, ha sottolineato il fatto che «questi dati che verranno pubblicati all’inizio del 2010 permetteranno di aggiornare gli ultimi disponibili sulla spesa sociale dei Comuni: una rilevazione Istat del 2004, che non si occupava però di fotografare l’offerta privata». Il monitoraggio consentirà invece di avere un quadro completo della situazione, di ottenere una conoscenza organica delle varie legislazioni regionali e, puntualizza Mari, di «intervenire in itinere per capire quali sono state le differenze e gli incrementi col dato di partenza del 2004».

Uno dei problemi principali da risolvere è infatti lo squilibrio nell’offerta dei servizi tra Nord e Sud del paese: per colmare questo divario il Dipartimento delle politiche per la famiglia e il ministero del Welfare hanno stipulato una convenzione con l’Istituto degli Innocenti perché fornisca assistenza tecnica alle otto regioni meridionali. «La convenzione è già attiva – dice Mari – è stata stipulata alla fine del 2008: si sono già tenuti diversi incontri con le Regioni».


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