Non profit

Roma: Il comune delude e dice sì a Eurochocolate

Il coordinamento cambia lo sponsor: dice "NO" a Eurochocolate, "SI'" a Equochocolate

di Redazione

ROMA – Comunicato della Rete di Lilliput, nodo di Roma – Apprendiamo da un articolo uscito su La Repubblica di domenica 26 gennaio che anche quest’anno Eurochocolate si terrà a Roma e che anche quest’anno il Comune di Roma ha concesso il suo patrocinio a questa vetrina ad uso e consumo di multinazionali che a vario titolo continuano a rendersi protagoniste di una politica di sfruttamento ambientale ed umano soprattutto nei Paesi del Sud del mondo. Ci dispiace che il Comune profonda il proprio impegno per soddisfare gli interessi economici delle multinazionali e che l’unica preoccupazione dichiarata sia stata quella di salvaguardare gli interessi dei commercianti romani, che durante la scorsa edizione hanno subito un calo di vendite per la concorrenza “perugina” del Pincio. Dal canto nostro non possiamo fare altro che esprimere profonda delusione perche’ la voce della societa’ civile si era espressa in piu’ occasioni rispetto a questo evento ma non c’e’ stato nessun riscontro alle nostre richieste. Evidentemente si e’ preferito soddisfare le richieste di altre categorie. In primo luogo vogliamo ricordare che c’è una memoria di Giunta del 1997 che impegna il Comune a “non accettare per attività culturali, sportive ed educative nonché per lavori pubblici nell’ambito del territorio comunale, la sponsorizzazione e la pubblicità di compagnie produttrici di latte in polvere”. Eurochocolate sarà patrocinata dal Comune e sponsorizzata proprio dalla prima di queste compagnie: la Nestlé-Perugina, che, secondo dati UNICEF oramai universalmente noti, contribuisce alla morte di 4000 bambini al giorno con la commercializzazione del latte in polvere, come abbiamo già ricordato al Sindaco in una lettera datata novembre 2002 (firmata da centinaia di persone che hanno aderito alla campagna lanciata dal COCS sullo scandalo dei campetti con logo Nike nelle scuole pubbliche romane). E ci dispiace anche perche’ ci eravamo felicitati del fatto che il sindaco avesse preso pubblicamente precisi impegni durante la Festa dell’Altraeconomia, a meta’ dicembre 2002, di fronte alla società civile e al missionario comboniano padre Alex Zanotelli che gli aveva scritto e consegnato l’ennesima lettera, chiedendogli tra le altre cose “di non offrire nell’anno venturo il patrocinio del Comune di Roma ad una manifestazione come Eurochocolate, vetrina per una multinazionale come la Nestlé”. In quella sede al sindaco avevamo chiesto, come Coordinamento cambia lo sponsor, di organizzare una manifestazione alternativa ad Eurochocolate, sul modello di Equochocolate organizzata a Perugia qualche mese fa, in cui vengano messe al centro le questioni relative al mercato del cacao, immenso terreno di sfruttamento in tanti paesi del Sud del mondo. E il Sindaco si era dimostrato favorevole. In terzo luogo siamo rammaricati per questa d ecisione visto che il Sindaco aveva fatto in quella sede promesse che, se mantenute, farebbero di Roma una città all’avanguardia nella costruzione di “un altro mondo possibile”, e che sono di segno esattamente contrario alla concessione del patrocinio ad Eurochocolate: a.. La costruzione di un mercato permanente dell’Altraeconomia presso i padiglioni dell’ex-Mattatoio di Testaccio; b.. La costituzione di una Commissione scientifica che valuti l’eticità di chi si propone al Comune di Roma come sponsor, permettendo sponsorizzazioni solo a chi non sporchi l’immagine del Comune per ripulire la propria. Su questi punti, in base all’impegno preso dal Sindaco, è già stato attivato un percorso di lavoro e di speranza che coinvolge il Comune, con l’Assessorato alle periferie, e il Tavolo dell’Altraeconomia, di cui fa parte anche il Coordinamento Cambia lo Sponsor. Non ci piace la demagogia, ci piacciono i fatti. Per questo, come è nostro costume, torner emo a ricordare al Sindaco qual è la realtà, inviandogli un dossier sul mercato mondiale del cacao, che documenta lo sfruttamento minorile nelle piantagioni, la povertà dei contadini del Ghana e della Costa d’Avorio che ricevono solo il 4-6% del prezzo finale ed il loro ulteriore impoverimento a causa della direttiva CEE che ammette la sostituzione del burro di cacao con altri grassi vegetali, il tutto a vantaggio delle multinazionali – Nestlé, Philip Morris e Mars – che esporranno ad Eurochocolate. Per questo andremo avanti nel percorso di lavoro iniziato insieme a questa amministrazione, per dotare il Comune di strumenti, come il mercato equo-solidale e la commissione etica, a servizio dei cittadini non solo romani, ma di tutto il mondo, che facciano di Roma una città Equa, attenta ai destini dell’umanità e del pianeta e non solo agli interessi di bottegai locali e planetari. Preferiamo agire con coerenza. Per questo rifiutiamo l’invito dell’amministra zione comunale ad organizzare una manifestazione sul cioccolato equo col suo patrocinio, perché non possiamo permettere che il Comune dica al Pincio che la Nestlé va comprata e in altro luogo della città che la Nestlé va boicottata. Noi però vogliamo dirlo e lo diremo. Faremo Equochocolate e ci dispiace profondamente che il Comune si troverà, purtroppo, ancora una volta non al nostro fianco, come speravamo, ma a fianco delle multinazionali dello sfruttamento e a fianco delle lecite esigenze economiche dei commercianti romani. Saremo tanti e ci faremo sentire per denunciare pacificamente che l’altra faccia del cioccolato è amara come l’ingiustizia sociale. Il Coordinamento cambia lo sponsor www.romanordestsocialforum.org/cocs/home.htm

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