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Porto Alegre 2003: un bilancio

100.000 partecipanti, da 156 paesi con 20763 delegati di 5717 organizzazioni presenti. 4094 i giornalisti accreditati provenienti da 51 paesi. di Antonio De Filippis

di Redazione

Porto Alegre 2003. Un incontro che ha visto riuniti per cinque giorni secondo i primissimi dati circa 100.000 partecipanti, da 156 paesi con 20763 delegati di 5717 organizzazioni presenti. 4094 i giornalisti accreditati provenienti da 51 paesi di cui 3262 lavorano per testate di stampa , radio o televisioni. La stampa italiana era presente con 153 giornalisti per 83 testate Una festa di colori, di suoni, di razze ognuna con le proprie caratteristiche somatiche, culturali, artistiche. Uno spazio di musica di teatro, di manifestazioni, di stand e bancarelle con materiali e prodotti provenienti da tutto il mondo. Un luogo di conferenze, dibattiti- 1286 laboratori e seminari, più una serie di incontri ufficiali e altri auto organizzati per un totale di oltre 1700 eventi – per approfondire con gli esperti, per conoscersi, per confrontare le esperienze e per pensarsi insieme in un?utopia che è già possibile. I temi affrontati hanno ruotato intorno a cinque grandi aree: 1)Lo sviluppo democratico sostenibile 2)Principi e valori,diritti umani, diversità ed uguaglianza 3)Media, cultura e contro-egemonia 4)Potere politico, società civile e democrazia 5)Ordine democratico mondiale, lotta contro la militarizzazione e promozione della pace. Si è parlato dei valori sottesi ad un nuovo mondo in costruzione individuati nella cura, la compassione, la responsabilità e la solidarieta?. All?incontro su questo tema erano più di 15000,ad ascoltare non un gruppo rock, ma tre grandi intellettuali del nostro tempo. Si è parlato di economia solidale e di ripresa di una sovranità economica attraverso la cancellazione del debito dei paesi poveri ed il controllo dei capitali.Dopo il fallimento della conferenza di Johannesburg sull?ambiente si è posta la necessità di trovare subito nuove strategie perché l?emergenza planetaria è già in atto ed a questo proposito ci si è dati appuntamento a Marzo a Firenze per il Forum mondiale dell?acqua. . Come salvaguardare i diritti, le differenze culturali e linguistici a tutti i popoli e come dare cittadinanza a tutte le componenti all?interno dei vari stati( pensiamo solo ai diritti negati agli indios del sud america o ai senza diritti come gli intoccabili dell?India): è stato un tema molto dibattuto. In un intensa giornata di lavoro con 120 persone delegate da organismi dei 5 continenti si è deciso di dare vita ad una rete mondiale delle reti. Dal documento costitutivo:? Dopo aver contribuito perché questo movimento globale per le alternative passasse dalla protesta alla proposta, pensiamo che il processo del Forum Sociale mondiale deve avanzare con la costruzione di una rete di in- formazione e scambio capace di diffondere i contenuti e le proposte emerse nei vari forum continentali e tematici, di compartire le conoscenze sulle lotte sociali, di mettere in comune l?agenda permanente di tutte le iniziative contro la globalizzazione neoliberista e soprattutto, di divulgare e discutere le esperienze alternative che sono messe in atto nei diversi luoghi del pianeta. La risposta alla globalizzazione del mercato e alla militarizzazione del pianeta è la globalizzazione dei diritti, l?impegno per il rispetto dell?ambiente, il lavoro tenace per la pace, la ricerca di strategie unitarie, di percorsi comuni, di collegamenti per rendere più efficace la lotta. Insieme ai gruppi molto attivi in USA, agli europei, ai latino ? americani e agli asiatici si è parlato di pace, il tema dominante del Forum e di come contrastare questa cultura di guerra in cui si sta precipitando. Ci si è dati appuntamenti, si sono individuate strategie ed azioni comuni..La prima scadenza comune sarà una giornata contro la guerra in data 15 Febbraio. Porto Alegre e non Davos è stato il vero evento politico internazionale di questo tempo: nessun organismo è riuscito a riunire in pochi anni un movimento così numeroso,variegato e planetario tutto unito nella lotta contro un liberismo aggressivo che in nome del mercato ha deciso che metà dell?umanità non è necessaria e può anche morire ed il pianeta si può anche depauperare e distruggere ma nello stesso tempo rispettoso della diversità di ciascuno rispetto alla provenienza culturale o religiosa, agli ambiti e alle modalità di impegno. .?Un altro mondo è possibile? era lo slogan del forum sociale mondiale reso concreto e vero dalla elezione di Lula alla presidenza del Brasile: se in Brasile il cambiamento è stato possibile allora questo può avvenire anche in Europa, in America latina, in tutto il mondo. L?entusiasmo, la speranza, la festa portata dall?elezione di Lula si è respirata anche al forum.. Lula non è l?espressione delle istituzioni, degli apparati, dei poteri finanziari o economici, non ha avuto l?appoggio dei media.. Lula è il frutto di un movimento popolare organizzato che è giunto a maturità. E? il punto di arrivo di un percorso iniziato circa 40 anni di presa di coscienza popolare e di militanza a cui anche la Chiesa ha dato il proprio contributo con le comunità di base.Sono nati così il movimento dei sem terras, degli indios, delle donne, della lotta alla fame, dei diritti sociali, degli afroamericani e altri ancora. Lo scorso mese tutto questo movimento insieme ha espresso Lula alle elezioni presidenziali. Lui si è impegnato nella lotta alla fame distribuendo meglio le ricchezze del paese, a fare la riforma agraria,a garantire una scuola di qualità, un?assistenza sanitaria di qualità, per la pace. A Porto Alegre c?è stata unione ed incontro tra la città e i partecipanti al forum. I brasiliani sono molto ospitali e generosi, non hanno temuto nessuna violenza ed infatti non vi è stato nessun episodio increscioso. L?abbraccio tra la città ed il popolo del forum è stato grande.Tutti i locali ed i negozi sono stati lieti di accogliere e di fare affari con questa popolazione straniera. Purtroppo pochi facinorosi presenti in occasioni di incontri tra i grandi della terra e la complicità dei media coerenti con il principio che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce, si fa passare tutto il movimento per la costruzione di un nuovo mondo come violento o pseudo tale. Ma i fatti lo smentiscono:Il forum sociale europeo a Firenze lo scorso Novembre ed oggi Porto Alegre ne sono un segno evidente.

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