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agevolazioni fiscali per operatori virtuosi

Il ministro Brambilla conferma l'impegno e si sbilancia

di Redazione

«Stiamo mappando le strutture accessibili e definendo standard di qualità per premiare chi lo merita davvero»Qualche settimana fa, poco prima di diventare ministro, Michela Vittoria Brambilla affermò di voler creare un organismo che si occupasse di ordinare le norme per l’accessibilità delle strutture turistiche. Ora, ottenuto il dicastero, Vita l’ha intervistata a proposito di questo impegno.
Vita: Ministro, può spiegare meglio i compiti di questo ente?
Brambilla: Il nostro obiettivo è quello di definire standard che siano in grado di soddisfare anche chi ha esigenze particolari. Stiamo provvedendo a una mappatura delle strutture che dispongono già di attrezzature adeguate e che meritano di essere segnalate ai tour operator che maggiormente curano questo tipo di clientela.
Vita: Avrà anche altre responsabilità?
Brambilla: Dovrà controllare l’applicazione delle leggi. E chiariamo una volta per tutte che chiunque entra in un qualsiasi tipo di struttura ricettiva deve poter godere di tutti i servizi, senza il pagamento di alcun sovrapprezzo.
Vita: Chi farà parte di questa commissione?
Brambilla: Tutte le associazioni più rappresentative del settore, ma anche rappresentanti degli enti locali. Perché il problema del turismo accessibile potrà essere risolto solo se si implementerà una corretta sinergia tra Stato, amministratori e operatori.
Vita: Ha già altre idee per dare una mano al settore?
Brambilla: Abbiamo in cantiere un’altra iniziativa per promuovere su larga scala il turismo destagionalizzato che, con prezzi più contenuti rispetto alla stagione estiva, potrebbe favorire anche la popolazione più anziana.
Vita: Quale potrebbe essere il modo per convincere un privato che costruirà una nuova struttura turistica a renderla fin da subito accessibile ?
Brambilla: Non escludo che si possano mettere allo studio incentivi di vario genere. Anche di carattere fiscale.
Vita: E per quanto riguarda le strutture che si dichiarano accessibili, ma non lo sono?
Brambilla: C’è sicuramente un ritardo, prima di tutto da parte delle amministrazioni comunali, sia nell’adozione delle direttive europee che nell’applicazione delle nostre leggi, che contengono norme o ibride o troppo elastiche e facili da aggirare. Ma anche su questo mi impegno a porre riparo. Una nazione non può definirsi civile se non mette su un piano di parità tutti i suoi cittadini.

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