Politica

«Benessere, il fine del nostro lavoro»

La csr nella visione imprenditoriale e nella cultura del Gruppo

di Redazione

Intervista a Raffaella Lorenzut, responsabile delle iniziative sociali della casa farmaceutica. «Al centro del nostro sistema valoriale ci sono
il benessere e la qualità della vita delle persone, a iniziare dai collaboratori»Bracco, multinazionale che opera nel settore della salute, ha fatto della responsabilità sociale d’impresa una funzione strategica. Raffaella Lorenzut segue da diversi anni le iniziative sociali di Bracco e spiega lo spirito che contraddistingue il Gruppo.
«Direi che il modo migliore per definire la responsabilità sociale per Bracco è quello di considerarla come una componente del suo dna, il filo sul quale si tesse la visione imprenditoriale e la cultura dell’azienda, una parte integrante della gestione del business. La vicinanza ai dipendenti, alle comunità locali in cui è attiva con i suoi stabilimenti e l’attenzione all’ambiente contraddistinguono il Gruppo nei suoi 80 anni di vita».

Vita: Quando dite che «Bracco vuole essere un buon cittadino della comunità e del territorio» a cosa vi riferite?
Raffaella Lorenzut: Da azienda attiva nel campo della tutela della salute, Bracco pone al centro del suo sistema valoriale il benessere e la qualità delle vita delle persone. Grande impegno e risorse sono quindi dedicati ad instaurare un dialogo aperto e sincero con cittadini e istituzioni per creare prima un ponte tra i due mondi – quello aziendale e quello sociale – apparentemente distanti e inconciliabili, poi una partnership. Bracco inoltre ha sempre cercato di essere vicina alle esigenze dei propri collaboratori, il vero capitale dell’azienda, supportandoli nella realizzazione di un’armonica coesistenza tra sfera privata e lavorativa.
Vita: Quali sono le aree in cui sono stati realizzati progetti di responsabilità sociale?
Lorenzut: Prima di tutto attuando un vero e proprio welfare aziendale articolato in programmi diversificati che riguardano la famiglia, la salute e il benessere psico-fisico, la gestione del tempo. Tra le altre aree di elezione, un posto di rilievo è occupato dal sostegno delle giovani generazioni: formazione, opportunità di lavoro e ricreative. Dal 1992 vengono assegnate annualmente borse di studio, premi di laurea per gli studenti universitari più meritevoli; dal 2002 affianchiamo 14 società sportive dei territori nei quali è presente il Gruppo Bracco, e circa 25 eventi – alcuni di carattere e promozionale, altri di rilievo agonistico – che coinvolgono ragazzi, famiglie, scuole, istituzioni. L’attenzione all’ambiente è una delle priorità ed è confermata dalla redazione annuale del Rapporto ambientale, un documento con il quale Bracco vuole mostrarsi ai suoi stakeholders in modo trasparente e diretto, testimoniando la possibilità di conciliare una proficua politica industriale con il rispetto per l’ambiente. Investire in sostenibilità per Bracco significa guardare al futuro con responsabilità. Il recupero di due aree industriali dismesse dove sono sorti gli stabilimenti di Ceriano Laghetto (Milano) e Torviscosa (Udine) ne sono esempio. Il Gruppo ha inoltre aderito, tra i primi in Italia agli inizi degli anni 90, al programma Responsible Care di Federchimica: Bracco ha incoraggiato ed è parte attiva in progetti di solidarietà e di cooperazione internazionale. È inoltre impegnata nell’ambito culturale con l’organizzazione di mostre d’arte e con il sostegno al restauro di beni architettonici. Per tradizione l’azienda è molto vicina alla Filarmonica della Scala di Milano.
Vita: Avete progetti per contribuire alla conciliazione dei tempi lavoro- famiglia per le donne?
Lorenzut: Anticipando i pensieri che considerano oggi le donne un potenziale di crescita e risorse da valorizzare, già negli anni 60 Bracco annoverava personale femminile in posizioni dirigenziali e di responsabilità. Questa apertura ha trovato un impulso sotto la guida di Diana Bracco: oggi, le donne nel Gruppo rappresentano più del 40% – molte delle quali in posizioni di responsabilità nei settori tecnico-scientifici – e oltre il 25% del management. La ricetta: visione imprenditoriale lungimirante, gestione aperta e senza pregiudizi, servizi per rendere concreta la conciliazione. Tra questi: un’assistente sociale che accompagna la gravidanza e il rientro dalla maternità, un’informativa costante, soggiorni estivi per i figli, assistenza domiciliare per gli anziani nelle situazioni di emergenza.
Vita: Per i giovani Bracco ha puntato sullo sport…
Lorenzut: Il Gruppo crede fermamente nel contributo che lo sport può dare ai giovani nella loro formazione come futuri cittadini. Con questa visione sono stati avviati il progetto Giovani&Sport e il programma Sogno Olimpico, quest’ultimo mirato alla conciliazione di impegni agonistici rilevanti e studio. Bracco affianca Special Olympics, un programma che promuove la pratica dello sport olimpico tra i ragazzi con difficoltà mentali.
Vita: Qual è il progetto bandiera del 2009?
Lorenzut: Non puntiamo su un progetto, ma su un insieme di programmi coerenti e continuativi nel tempo a favore sia del nostro personale che della comunità, cercando così di rispondere sempre di più e meglio alle mutevoli esigenze e di essere vicini ai nostri stakeholder. È un modo per dare concretezza ad una visione di impresa che considera la responsabilità e l’etica valori fondanti.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA