Non profit

FRESCHI E CONTENTI SENZA CONDIZIONATORE

Un'estate all'insegna del risparmio. Ecco come

di Chiara Cantoni

L’estate si avvicina a grandi passi, battuta sul tempo solo dall’afa di questo fine primavera. E, mentre l’asticella del termometro schizza ben oltre le temperature di stagione, la caccia al fresco “emission free” si trasforma in un vero e proprio eco-tormentone, come direbbe Antonello Pasini (ricercatore del Cnr), in un “kyoto fisso”. Esistono metodi economici ed ecologicamente corretti per affrontare la calura? Questa la domanda che imperversa nei gruppi ecologisti ma anche fra persone attente ai consumi e alla bolletta.
Ecco qualche accorgimento per superare l’estate senza inchinarsi al mostro sacro degli apparecchi energivori: il condizionatore. Il più comune, le “gallerie del vento casalingo”: si tratta più prosaicamente di aprire le finestre nelle ore serali, in modo tale da creare strategiche correnti d’aria fra una stanza e l’altra. Se l’esposizione della casa non consente il naturale scorrimento della brezza, è possibile creare artificialmente flussi d’aria con un ventilatore. Per ottimizzarne il rendimento basta azionarlo accanto a bottiglie piene di ghiaccio. Cercare di rinfrescare la casa di notte e tenere finestre chiuse e tapparelle abbassate di giorno, così da mantenere la temperatura negli ambienti interni, è la regola aurea del refrigerio fai-da-te. Ma quando il caldo non dà tregua, mettere i polsi o i piedi sotto il rubinetto è un metodo efficace per abbassare la temperatura corporea. Alcune varianti: passarsi un cubetto di ghiaccio su viso e collo (- 1,5°C); spruzzare acqua sulle maniche o sui pantaloni; indossare una maglietta bagnata in acqua tiepida. E il classico foglio di carta usato a ventaglio? Negativo. Si calcola che l’attività fisica riscaldi il corpo più di quanto un simile ventaglio possa rinfrescarlo.
Marco, blogger siciliano, lancia una ricetta da veri professionisti: bagnare dei teli da mare 200×100 cm in acqua fresca e dentifricio alla menta, quindi stenderli in casa a cavallo dei fili dello stendino in modo tale che i lembi non si tocchino. Scorrendovi in mezzo l’aria ne uscirà raffreddata e profumata di fresco. Ma, ahimé, anche più umida, causa evaporazione. Ottimo per la secca Sicilia, molto meno per l’afosa Pianura padana. «È il principio delle stanze dello scirocco costruite a Palermo nel periodo arabo», scrive il blogger. «Si scavava una stanza sotterranea con una vasca d’acqua centrale, comunicante con la casa attraverso feritoie: rinfrescava d’estate, riscaldava d’inverno». E per chi proprio non potesse fare a meno del condizionatore, occhio a utilizzarlo con parsimonia, meglio la sera e la notte, a temperature non troppo basse (non più di 3 o 4 gradi sotto la temperatura esterna).


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