Sostenibilità

le famiglie cambiano stile e si raccontano a firenze

A Terra Futura un progetto che ha coinvolto 700 nuclei

di Chiara Cantoni

Ridurre i consumi, muoversi in città in modo sostenibile, differenziare meglio i rifiuti. Ma anche preparare un’ottima cena usando solo pane, pomodoro, olio e gli avanzi del giorno prima; realizzare il compost sul balcone di casa; o sostituire da sé la camera d’aria di una bicicletta. Promosso dall’assessorato alla Partecipazione democratica e nuovi stili di vita del Comune di Firenze, insieme a Legambiente Toscana, Aiab, Il Villaggio dei popoli e Manitese Firenze col contributo del Cesvot, il progetto Ricomincio da me! tira le somme e per raccontarsi sceglie la vetrina delle pratiche sostenibili, la mostra-convegno Terra Futura – VI edizione, in programma dal 29 al 31 maggio alla Fortezza da Basso di Firenze (5mila realtà presenti, 160 eventi culturali, 850 relatori).
«L’iniziativa, partita lo scorso ottobre e conclusasi a marzo, ha coinvolto 728 famiglie per un totale di 2.317 cittadini, organizzati in 48 gruppi di quartiere, in un percorso di sensibilizzazione alla scoperta di nuovi stili di vita, dei consumi sostenibili e di un uso più sobrio delle risorse», spiega l’assessore Cristina Bevilacqua. «Accompagnati da 12 tutor e tre coordinatori, i nuclei famigliari hanno partecipato a incontri per lo scambio di buone pratiche, laboratori manuali con visite alle fattorie biologiche e a momenti di approfondimento, mettendosi in gioco su otto aree tematiche: risparmio energetico e dell’acqua, mobilità, rifiuti, alimentazione, consumo critico, turismo responsabile e finanza etica». Un progetto da 225mila euro (27mila da sponsor, 71mila dalle associazioni e Cesvot, e 125mila dal Comune di Firenze), che promette però di generare un valore sociale aggiunto e un risparmio anche maggiore.
A Terra Futura sarà presentato il rapporto di valutazione del percorso e le famiglie di Ricomincio da me! si racconteranno, offrendo suggerimenti e svelando qualche piccolo trucco: «Dall’autoproduzione di detersivi e cosmetici alla costruzione di giocattoli con materiali di riciclo», racconta Manuela Pantani, educatrice professionale, approdata all’iniziativa tramite il passaparola di Manitese. «Sono due dei laboratori a cui ho partecipato, coinvolgendo anche i miei nipotini». Fra i più gettonati, la Ciclofficina, per imparare a riparare la bicicletta, e quello dedicato alla lettura delle etichette. «Abbiamo discusso le informazioni ricavabili dalle confezioni, riflettendo su come una maggiore consapevolezza cambi il modo di fare la spesa», dice l’imprenditrice Gianna Papi. Nel suo caso anche di lavorare. «Sto per avviare un’attività di recupero hardware», racconta. «Gli incontri sullo smaltimento dei rifiuti sono stati un ottimo spunto».


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