Welfare

MILANO. “Buon vicinato” il programma pilota per gli anziani

Prenderà il via nei prossimi mesi l'iniziativa promossa da Aras con il settore Servizi per gli Anziani del Comune di Milano

di Antonietta Nembri

Apatia, terrore della solitudine e una città che sembra indifferente al loro dramma.
È questa in sintesi la condizione condizione in cui si trovano gli anziani a Milano e il quadro che emerge dall’attività di Aras, Angeli Restano in Ascolto, associazione di volontariato che offre servizi gratuiti di relazione e di aiuto telefonici, di counselling e supporto psicologico alle persone in difficoltà.

Nel corso del 2008 sono state oltre 14mila le telefonate scambiate con anziani dai volontari e nella maggior parte dei casi (65%) si è trattato di donne. «La crisi – spiega la presidente di Aras, Marinella Gandossi –  purtroppo ha accentuato ulteriormente l’isolamento di queste persone e la loro necessità di sostegno» . Sul territorio esistono diverse strutture di supporto ma, dall’esperienza di Aras emerge che non sono abbastanza conosciute. In questo modo gli anziani si sentono trascurati e sviluppano un generale senso di frustrazione e di abbandono.

Sull’altro versante, anche chi si dedica a loro non si sente riconosciuto nell’impegno e questo non incentiva. «Il primo gap da colmare è informativo», commenta Gandossi. Per questo, la onlus milanese in collaborazione con il Settore Servizi per Anziani del Comune di Milano ha ideato il progetto pilota “Buon vicinato”, che prenderà avvio nei prossimi mesi. «In pratica, – spiega Gandossi – vogliamo creare un ‘buon vicinato virtuale’ mettendo in rete i servizi socio-sanitari e ludico-ricreativi presenti in un’area della Zona 4 da definire, creando un ponte fra i soggetti più deboli e le varie Istituzioni sia del Pubblico che del privato sociale. Obiettivo è portare a conoscenza di tutti questa realtà. Un senso di maggior fiducia sia nelle Istituzioni che nelle persone che le seguono materialmente e moralmente, contribuirà a ridurre i sentimenti di isolamento e di angoscia delle persone bisognose. In altre parole il risultato atteso è una vita migliore per l’utente anziano, che può avere ancora una vita attiva e delle aspettative. Da un lato vogliamo alleviare il senso di angoscia e del “non vivere” derivante dalla solitudine e, non di rado, dai mali fisici affrontati da soli, con la consapevolezza di energie sempre meno rispondenti,  dall’altro miriamo a comunicare e suggerire, con l’evidenza dei fatti, un certo modo di agire da “buon vicinato” ai veri vicini dei soggetti aiutati».

I dati saranno immessi nel sito di Aras con un software appositamente sviluppato e saranno quindi scaricabili dagli interessati. Agli utenti sprovvisti di computer sarà fornita una versione cartacea del data base. Partecipano al progetto indirettamente tutti gli anziani, cui il progetto si rivolge, i Servizi Socio/culturali, le strutture sanitarie, le strutture sindacali, centri benessere ed altre associazioni presenti ed operanti nell’area localizzata.

Per quanto riguarda i finanziamenti Gandossi ricorda che è stato presentato alla Fondazione Cariplo «nell’ambito del Bando del Volontariato 2008. Si saprà se è stato ammesso al finanziamento richiesto di 14mila euro entro la fine di luglio, se non ci saranno ulteriori slittamenti. Quindi in prima battuta non possiamo chiedere ad altri sponsor di sostenerci. Se non dovessimo ottenere il finanziamento richiesto, dovremmo cercare altri interlocutori».


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