Economia

Farmers market, boom low cost

L'unico settore del commercio al dettaglio che tiene è quello degli acquisti diretti dagli agricoltori. La Coldiretti: i nostri mercati meglio di negozi, hard discount e ipermercati

di Redazione

Nell’ultimo anno sono triplicati i mercati degli agricoltori nati in Italia per iniziativa della Coldiretti che è l’unica forma di distribuzione commerciale che ha registrato una crescita battendo nell’alimentare negozi, hard discount e ipermercati. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento al crollo del commercio fisso al dettaglio che ha fatto segnare la peggiore diminuzione tendenziale dal 1997, secondo i dati Istat relativi al marzo 2009.
 
Oltre la metà degli italiani (53 per cento) ha cambiato i luoghi in cui va a fare la spesa e tende ad abbandonare il dettaglio fisso tradizionale per  privilegiare i mercati rionali, le bancarelle e soprattutto gli acquisti diretti dai produttori anche nei farmers market per i quali si registra un vero boom, secondo una recente indagine Coldiretti/Swg.

In Italia sono saliti a 60.700 i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente, ai quali azienda si aggiungono 251 mercati degli agricoltori (farmers market) aperti dalla Coldiretti nelle piccole e grandi città, dei quali quasi la metà già accreditati per il rispetto di un preciso disciplinare. Sul sito  www.campagnamica.it  e’ disponibile una mappa delle imprese agricole che vendono direttamente i prodotti distinti per provincia, ma anche un elenco dei mercati dei produttori attivi nelle diverse città.

Dei circa 2,7 miliardi di euro spesi dagli italiani per acquistare direttamente dai produttori agricoli ben il 43 per cento – spiega la Coldiretti – viene destinato all’acquisto di vino in cantina, mentre il 23 per cento dall’ortofrutta, il 12 per cento per i formaggi, il 7 per cento per carni e salumi, il 6 per cento per l’olio di oliva e il 5 per cento per le piante ornamentali.

Si  tratta di un fenomeno in controtendenza rispetto alla crisi generale perché concilia la necessità di risparmiare con quella di garantirsi la sicurezza del cibo. Tra le motivazioni di acquisto dall’agricoltore dall’indagine Swg/Coldiretti spicca  la genuinità (63 per cento) seguita dal gusto (39 per cento) e dal  risparmio (28 per cento). Ma esistono anche enormi spazi di crescita con quasi la metà (44 per cento) dei consumatori che non effettuano acquisti direttamente dai produttori e che non lo fanno perchè non sanno a chi rivolgersi o dove andare, tanto che l’88 per cento della popolazione si recherebbe in un farmers market se c’è ne fosse uno nella propria zona. 

La Coldiretti è impegnata nella realizzazione di una rete di ventimila mercati degli agricoltori firmati “campagna amica” dove acquistare direttamente prodotti provenienti dagli allevamenti e dalle coltivazioni italiane per combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola, garantire la sicurezza a tavola e smascherare il finto Made in Italy. Il prodotto agricolo “cento per cento italiano” senza trucchi, firmato dagli agricoltori, sarà offerto – riferisce la Coldiretti – attraverso la piu’ estesa rete commerciale nazionale che coinvolge duemila mercati di campagna amica e duemila punti di vendita delle cooperative, mille dei consorzi agrari, cinquemila agriturismi e diecimila aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare. Saranno coinvolti – conclude la Coldiretti – le piccole e le grandi città con l’obiettivo di dare l’opportunità a tutti i consumatori di acquistare i prodotti dell’agricoltura italiana con il miglior rapporto prezzi/qualità. 


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