Famiglia

Garante: Carfagna vs Mussolini

Sul Garante per l'Infanzia è rottura in Commissione affari sociali: il Governo ha bocciato tutti gli emendamenti, inclusi quelli della maggioranza

di Sara De Carli

Garante per l’Infanzia, è finito l’idillio. Ieri la Commissione Affari sociali della Camera ha ripreso la discussione sul testo della legge istitutiva del Garante per l’Infanzia, presentata dal ministro Mara Carfagna l’11 dicembre 2008 e quarantacinque minuti sono bastati per distruggere il clima di condivisione sostanziale che fino ad ora aveva circondato il provvedimento.

La ragione? I relatori Annagrazia Calabria (Pdl) e Carla Castellani (Pdl), insieme al ministro Carfagna, che ha sempre espresso “parere conforme a quello delle relatrici” ha bocciato praticamente tutti gli emendamenti presentati al testo, sia quelli provenienti dall’opposizione sia quelli provenienti dalla maggioranza stessa. I membri della commissione si sono sentiti ripetere dalle relatrici lo stesso ritornello: “invita al ritiro degli emendamenti”.

E dire che gli emendamenti, questa volta, sembravano davvero improntati a un miglioramento del testo, senza obiettivi di partigianeria. I punti critici evidenziati nel testo di iniziativa governativa non sono di poco conto: si va dalla necessità di coordinare l’attività e i compiti del garante nazionale con quelli dei già esistenti garanti regionali, completamente ignorati dal ddl (Capitanio Santolini, UdC e Mussolini, PdL) ai dubbi sull’indipendenza di una figura incardinata al Dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Mussolini, PdL)), fino al sospetto che il Garante, così come va delineandosi, sia un organo non solo autonomo ma slegato da ogni forma di controllo e di fatto irresponsabile (Lo Moro, Pd).

Daniela Sbrollini (Pd) ha espresso “stupore e sconcerto per l’atteggiamento di chiusura dimostrato dal Governo”, atteggiamento che “compromette il clima costruttivo di confronto”. Luisa Capitanio Santolini (Udc) parla di “disappunto”. Entrambe hanno annunciato che ripresenteranno gli emendamenti in Assemblea. Pesante in particolare la messa ai margini delle osservazioni di Alessandra Mussolini, esponente della maggioranza e presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia. La Mussolini ha segnalato anche i rischi connessi alla decisione, a suo avviso particolarmente grave, di assegnare al Garante rilevanti funzioni in materia di adozioni, che l’ordinamento vigente già attribuisce ad altri soggetti.

In realtà il ministro ha annunciato che il Governo sta vagliando la possibilità di dotare il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza di una struttura di supporto autonoma e indipendente. L’ultima volta che la Commissione aveva affrontato il tema era stato il 17 marzo, quando il testo della Carfagna era stato adottato come testo base. Al termine della seduta di ieri il presidente della Commissione, Donato Bruno non ha potuto far altro che prendere atto “che i pareri espressi dalle relatrici e dal Governo sugli emendamenti hanno suscitato un clima che impedisce di procedere in spirito di collaborazione” e stabilito che “la cosa migliore” era quella di “rinviare il seguito della discussione ad altra seduta, in modo da consentire il decantamento delle diverse posizioni”.


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