Mondo
Destinazione Africa
Il presidente Usa sarà in Ghana il 10 e 11 luglio subito dopo il G8
Barack Obama sarà in Africa per la prima volta da quando è stato eletto alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Il 10 e 11 luglio partirà direttamente dal G8 de L’Aquila verso il continente, ma non farà tappa nel Paese che ha dato i natali a suo padre, il Kenya, come molti si aspettavano. La meta scelta per il primo viaggio ufficiale è il Ghana.
Il presidente si recherà nel Paese africano per «rafforzare il rapporto con uno dei partner più fidati nell’Africa sub-sahariana, ed evidenzierà il ruolo critico che un governo e una società civile solidi possono giocare nel promuovere uno sviluppo duraturo» si legge nel comunicato della Casa Bianca, che peraltro offre pochi particolari sulla visita. «Il presidente discuterà un ventaglio di questioni bilaterali e regionali con il presidente del Ghana Mills» riporta il comunicato. John Atta Mills è arrivato alla presidenza del Paese africano lo scorso gennaio, due settimane prima dell’elezione di Obama, dopo un testa a testa con il candidato del governo precedente.
Le elezioni 2009 hanno confermato il Ghana come esempio di democrazia per il continente africano. La trasparenza dello scrutinio organizzato dalla Commissione elettorale indipendente, chiamata a decidere su una manciata di voti, ha rappresentato un riferimento positivo dopo lo spettacolo disastroso delle elezioni in Kenya e Zimbabwe nel 2008. I giornali ghaniani, che si sono scatenati dopo l’annuncio dell’arrivo dell’inquilino della Casa Bianca, indicano proprio la trasparenza e la buona governance in Ghana come uno dei motivi che hanno portato la nuova amministrazione Usa a scegliere il Paese per il viaggio inaugurale in Africa.
C’è delusione invece in Kenya, Paese che ha dato i natali al padre del nuovo presidente Usa e che si aspettava per questo una visita. Nell’ultima visita fatta in Kenya, nel 2006 da senatore, Obama non aveva risparmiato critiche al governo indicando nella corruzione uno dei principali problemi da risolvere per raggiungere una piena democrazia. In mezzo a questa sua ultima visita e all’ascesa alla presidenza ci sono state le violenze elettorali che hanno incendiato diverse regioni del Kenya nel 2008, terminate con un compromesso fra il presidente uscente, riconfermato, Mwai Kibaki, e il primo ministro Raila Odinga che ha portato a un governo di unità nazionale. Può darsi che Obama abbbia cercato di «evitare lo spettacolo di un viaggio più lungo in Africa sulla scia delle sue radici famigliari» scrive il Times, affermando che il suo nuovo ruolo di presidente impone un altro stile.
Il Kenya aveva seguito con entusiasmo l’elezione di Obama, in particolare il villaggio di Kogelo, dove ancora vive la nonna del neopresidente Usa. Il governo kenyano, alla notizia della vittoria, aveva proclamato una giornata di festa nazionale.
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