Non profit

Xenofobia o sicurezza?

Grande spazio sui giornali di oggi all'intervento di Napolitano e all'approvazione del disegno di legge sulla sicurezza

di Redazione

«Preoccupa la retorica xenofoba», rileva il presidente dela Repubblica nel giorno del varo alla Camera del ddl sicurezza. Sui quotidiani di oggi ,molte le reazioni e i commenti di esperti e politici. Eccone un’ampia panoramica.

Oggi il CORRIERE DELLA SERA apre con  il “Monito di Napolitano sugli immigrati”: «Preoccupa la retorica xenofoba». Monito che arriva nel giorno dell’approvazione alla Camera del disegno di legge sulla sicurezza. “Vittoria amara” è il titolo dell’editoriale firmato da Massimo Franco che il quotidiano milanese offre sul tema: «L’approvazione del provvedimento che trasforma in reato l’ingresso irregolare nel nostro Paese costituisce un’incognita anche perché non si capisce se risolverà i problemi». Ancora Franco: «Il fatto che sia il premier, Silvio Berlusconi, sia il capo della Lega, Umberto Bossi, sventolino il consenso schiacciante della «gente», non va sottovalutato. Conferma un malessere figlio dell’inerzia, che ha silenziosamente trasformato la tolleranza in un istituto di rifiuto alimentato dal timore della criminalità». Il CORRIERE sceglie di dare la parola in un’intervista a pag 2 al candidato Udc alle Europei Magdi Cristiano Allam che dice: “I clandestini devono essere puniti. Tutti ne prendano atto”. Sempre Allam: «Oggi tutti coloro che – compreso Onu, taluni settori della Chiesa, alcune forze politiche – non tengano in debita considerazione la legittima necessità di sicurezza dei cittadini europei finiscono per perdere credibilità». A pag 5 una scheda molto ben fatta sulle misure previste dal provvedimento con i commenti dei costituzionalisti Cesare Mirabelli e Giuseppe De Vergottini. Spiega Mirabelli: «L’introduzione del reato di immigrazione clandestina rende più facile l’espulsione , pur non prevedendo pene di per sé severe, la nuova legge “fornisce gli strumenti giurisdizionali per allontanare dal territorio nazionale i clandestini” anche se restano alcuni dubbi interpretativi: chi entra con visto turistico e resta in Italia dopo la scadenza commette il reato di immigrazione clandestina o almeno nel primo periodo siamo di fronte a una mera irregolarità?».

“Immigrati, no all’intolleranza”: il titolo d’apertura di LA REPUBBLICA cita il presidente Napolitano, il quale ieri ha parlato di rischio xenofobia e di retorica dell’intolleranza, mentre nelle stesse ore  passava alla Camera il ddl sicurezza. Curiosamente, nessuno dell’esecutivo – dal premier ai ministri – si sente chiamato in causa. Berlusconi si è limitato a dire: «Noi siamo contro la xenofobia da sempre». Bossi invece dice: «Io ascolto la gente» mentre il molto titolato in tema di intolleranza, Calderoli, si lancia nella difesa d’ufficio: «La retorica pubblica non ci appartiene. Le scelte effettuate dal ministro Maroni sono la sola risposta possibile alle richieste che arrivano dal popolo». Netta la presa di posizione di Franceschini, segretario Pd: “«Si torna alle camicie nere». E in aula è rissa”. Riferisce Liana Milella di un’aula in fermento, tra accuse di razzismo e difese a più voci. Tra le voci, quella di monsignor Marchetto, segretario del pontificio consiglio per i migranti, che si augura un ripensamento. Intanto nella bergamasca un sindaco del Carroccio ha negato la cittadinanza a un egiziano sposato con un’italiana perché non sa leggere il giuramento di fedeltà alla Repubblica. Applicando il ddl anzi tempo (prevede la conoscenza della lingua per dare pure il permesso di soggiorno). In appoggio Vladimiro Polchi riferisce di una ricerca del sociologo Marzio Barbagli: “Droga, 4 reati su 10 sono di stranieri in vent’anni mai un livello così alto”. Dati aggiornati a fine aprile: la crescita costante del numero di immigrati coinvolti nel racket (mentre diminuisce il numero dei reati legati al traffico). Ovvero fino ad oggi le leggi sono state inefficaci. Il commento è di Francesco Merlo: “Lacrime spinte e manganelli così l’Italia respinge i disperati”. Scrive (un po’ retoricamente) Merlo: «ecco dunque la banalissima verità che sta dietro ai nostri dibattiti, al nostro accapigliarci sull’identità e sulle frontiere: stiamo buttando fuori a calci in faccia dei poveretti che ci pregano in ginocchio stringendo le mani delle nostre guardie di finanza, mani schifate dunque inguantate»

È affidata a una vignetta di Vauro la prima pagina de IL MANIFESTO sul decreto sicurezza. Il titolo è “Arrivano le ronde” nel disegno un uomo dice: «Napolitano ha detto che il paese è a rischio xenofobia», di fronte a lui due padani, con sole delle alpi sulla maglietta ed elmo cornuto, rispondono «Non si preoccupi che prima o poi becchiamo quel terrone di merda!». “Il Presidente della Repubblica attacca, indirettamente, la politica del governo sull’immigrazione: «Si sta diffondendo una pericolosa retorica xenofoba». Berlusconi ignora la cosa: «Non parla di noi». Ed elogia la legge sulla sicurezza approvata alla Camera con voto di fiducia. In aula scontro Lega-Pd. Maroni polemizza con i vescovi: «Da loro solo pregiudizi»” è la sintesi dei temi trattati a pagina 5. Accanto a un colonnnino che riassume le novità del ddl sicurezza approvato si parla della partita della Lega “Anche Malpensa si può sacrificare”. «Infaticabili questi padani. Abituati a scalare gli impervi passi alpini, stanno cercando di fare lo stesso anche nei ben più difficili palazzi romani. Ormai avvezzi da vent’anni a frequentarli, hanno imparato la tattica giusta. E, in vista delle elezioni dei sei e sette giugno, provano a portare a casa il più possibile. Senza fermarsi un attimo e senza sbagliare una mossa. Neppure la più azzardata (…) Arrivare a una settimana dal voto con in tasca la nuova legge sulla sicurezza, dopo aver ottenuto anche grazie alla sponda del Partito democratico la legge sul federalismo fiscale, vorrebbe dire avere il vento in poppa che lo farebbe veleggiare su livelli elettorali mai raggiunti prima. Un obiettivo che al di là delle pompose dichiarazioni del titolare del Viminale, non è così semplice da raggiungere (…)» e conclude osservando che se si riuscisse ad avere l’approvazione del ddl entro fine maggio «La Lega potrebbe far dimenticare al suo popolo la sonora “scuffia” presa con il declassamento di Malpensa a favore di Fiumicino come hub della nuova Alitalia, sbandierando in campagna elettorale la nuova legge sulla sicurezza. Berlusconi, dal canto suo, potrebbe ripetere la tiritera che è “tutto merito suo” e che Maroni esegue solo i suoi ordini. E tutti felici e contenti, verso le urne».

  Editoriale di Mario Giordano dal titolo “Siamo razzisti? Sì contro i criminali”. Il direttore del GIORNALE scrive: «Non sono un esegeta del pensiero del presidente Napolitano, per cui non so interpretare quello che realmente intendeva dire ieri quando ha parlato di pericolo xenofobia per il nostro Paese. Se voleva lanciare uno dei suoi moniti di principio non possiamo che dirci d’accordo. Siccome però la frase è stata subito letta come una denuncia precisa dell’Italia come Paese xenofobo ci sentiamo di rispondere pacatamente agli interpreti  entusiasti del Napolitano pensiero: ma dove caspita vivete? L’Italia non è un paese xenofobo, è un paese spaventato, che ha paura. Gli italiani chiedono regole certe e chiedono che siano rispettate non è una domanda razzista, è una domanda di civiltà. Qualcuno dovrà spiegare  perchè quello che si fa pacificamente  in tutto il resto  del mondo da noi si trasforma in motivo di scandalo o pericolosa  deriva xenofoba. L’ultima manciata di polvere gettata negli occhi altrui è stata la polemica sul diritto d’asilo. Come se l’Italia respingendo i barconi, volesse negare il diritto d’asilo. Ma l’Onu anzichè dare a Gheddafi  la presidenza della commissione dei diritti umani, non va ad aprire  qualche campo di accoglienza laggiù? Chi ha diritto d’asilo non si può presentare  di notte sul barcone, nei viaggi organizzati dai criminali in mezzo ai clandestini che il diritto d’asilo non ce l’hanno. Chi ha diritto d’asilo merita ogni rispetto, ma non mi puoi obbligare per aiutarlo a portarmi in casa tutti quelli  che viaggiano con lui».  A pag. 2 lo scrittore romeno Petru Cimpoesu, il suo romanzo “Il santo nell’ascensore”, è un caso letterario in Europa e è in uscita anche in Italia da Castelvecchi. Cimpoesu  dice«Non mi sentirei offeso se mi prendessero le impronte» «Monitorare gli stranieri  è proteggere i propri cittadini».

“Xenofobia, forte allarme del Quirinale. Berlusconi: noi da sempre antirazzisti” è il secondo titolo sulla prima di AVVENIRE.  Al tema sono dedicate tre pagine. Alla 9 (“Sicurezza, la camera approva. Ma è rissa”). Un’infografica illustra i punti delle norme contenute nel ddl approvato, qualche commento (Franceschini: «70 anni fa abbiamo conosciuto un periodo della storia italiana nel quale la sicurezza era affidata a cittadini che avevano la camicia dello stesso colore. Non vogliamo tornare a quel periodo»; Cicchitto: «Noi razzisti? Ma di che cosa parliamo. Siamo impegnati a dare uno sbocco all’immigrazione regolare e a contrastare quella irregolare»; mentre per Cota, l’approvazione del ddl rappresenta il compimento di una promessa fatta in campagna elettorale). Una serie di box illustrano cosa accade negli altri paesi europei per quanto riguarda il reato di clandestinità: in Spagna, dove già è prevista la clandestinità come reato amministrativo, sta approvando norme che rendono più difficili i ricongiungimenti familiari e allungano i tempi di permanenza nei centri. In Germania sono previste sanzioni penali per il clandestino; reclusione da uno a tre anni. In Francia sono previste sanzioni che vanno dal carcere a un’ammenda pecuniaria. In Grecia si sta per mobilitare la marina militare per rendere possibili le operazioni di identificazione dei richiedenti asilo a bordo delle navi.  Per quanto riguarda invece la questione dell’adottabilità (“«Bambini invisibili», forse verso un chiarimento”), il governo recepisce parzialmente un ordine del giorno del Pd e ipotizza «eventuali circolari interpretative» per precisare che a nessuna madre immigrata potranno essere tolti i figli. Ma per Cinzia Capano, la deputata pd che ha sollevato la questione un ordine del giorno e una circolare, ancorché importanti, non bastano per dirimere la questione. La richiesta è di modificare la norma e dire esplicitamente che non riguarda la registrazione dei bambini all’anagrafe. Per Maroni però il testo non presenta ambiguità: «Chi dice che quei bambini saranno immediatamente adottabili fa propaganda oscena». Secondo Mantovano il ddl è chiarissimo: il reato di clandestinità prevede eccezioni, per esempio, quando c’è il respingimento di un immigrato, quando questi presenti richiesta di asilo e nel caso delle partorienti, appunto. Inoltre, è già specificato che l’esclusione del clandestino dagli atti di stato civile riguarda solo i provvedimenti chiesti «in proprio favore», mentre il riconoscimento di un figlio «è in favore del neonato». Per quanto riguarda, infine, le dichiarazioni di Napolitano sui toni xenofobi, mentre alte cariche del governo si sperticano nel ribadire che l’osservazione non era rivolta al loro operato, Umberto Bossi va al sodo senza giri di parole: «Napolitano? Io ascolto la gente… Non come Franceschini, il suo intervento in aula sembrava un suicidio in diretta. Lui non ascolta la gente».

LA STAMPA apre con il richiamo di Napolitano, «Troppa retorica xenofoba», il minimo (e il massimo) che in questa fase gli è consentita, osserva Ugo Magri. Berlusconi non se la prende male: «A chi si riferisce? Non a noi», tanto più che «ho parlato più volte con i responsabili della Cei, trovando sempre un’accoglienza positiva». Tant’è, ma LA STAMPA ci mette a piede pagina un sondaggio di Mannheimer secondo cui il Presidente piace al 79% degli italiani, il massimo storico. A corollario della cronaca politica, tre pagine di servizi. Si parte con la rivolta degli addetti al money transfer, che avranno un sacco di pratiche burocratiche in più da sbrigare e l’obbligo di segnalare i clandestini alle autorità: «Faremo obiezione di coscienza, come i medici, non denunceremo nessuno», dicono. Poi un’intervista a Sergio Chiamparino, che ribadisce una posizione già nota: «Sui clandestini il mio partito sta sbagliando. Sono convinto che si debba fare di tutto per togliere l’immigrazione alla criminalità e quindi contrastare gli sbarchi, che sono in mano alla criminalità». Infine un’inchiesta che presenta la Guardia Nazionale Italiana, ente non governativo di volontariato, 2mila volontari che dispongono persino di un aereo (a Novara) e di un pool di sommozzatori (a Genova). Sono pronti a partire con le ronde. Ma la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta su di loro.

Alle reazioni il SOLE24ORE dedica poco spazio, giusto quanto dovuto dal dovere di cronaca Interessante invece la pagina che riporta “lo slalom di Mohammad il clandestino” e ripercorre per foto e parole l’itinerario di un immigrato senza documenti che arrivasse in Italia dopo l’entrata in vigore del ddl sicurezza, oppure che fosse già qui e per giunta con figli e lavoro. Primo, si ritrova a commettere un reato per il solo fatto di essere qui, quindi starebbe per lungo tempo nei Cie e poi dovrebbe essere espulso; se invece è già in Italia perderebbe il lavoro e dovrebbe anche rinunciare a iscrivere i figli a scuola; se dovesse dare false generalità andrebbe in carcere per 6 mesi.

Le uniche reazioni politiche riprese da ITALIA OGGI dopo il monito del presidente della Repubblica presente alla ventesima edizione della conferenza annuale del centro europeo delle fondazioni, sono quelle di Berlusconi:« Sono contro la xenofobia da sempre. Da parte nostra c’è sempre stato un atteggiamento di netto contrasto di ogni espressione di xenofobia», e quella di Roberto Calderoli:«la retorica è di chi attraverso l’immigrazione clandestina vorrebbe scatenare una guerra tra i poveri».
Poco politically correct  e spostati verso le posizioni del Governo italiano, i commenti lasciati dai lettori del quotidiano dei professionisti  sul sito di Facebook di ITALIA OGGI. La piazza di Facebook ha difeso il ddl del governo ad anche attaccato l’Onu:«Il problema è europeo e mondiale. Ieri sera a Matrix, il ministro Maroni è stato bravissimo» ha scritto un Maurizio. Per Daniele:«È l’Europa che se ne frega». Salvatore:«Perché non dire anche che questo governo darà molto fastidio in Europa perché autorevole? Eravamo abituati  a governicchi che si vendevano immediatamente e non contavano nulla». Marco: « L’agenzia per i rifugiati così come l’Onu nel suo complesso farebbe bene a svolgere il proprio mestiere 365 giorni all’anno. Evitando spot inutili e dannosi, ad un ‘istituzione che non sempre brilla per chiarezza e capacità d intervento e giudizio».
Nella sezione Primo Piano, un articolo “Ragusa e Brescia come Lampedusa” svela che negli 85 ordini del giorno al pacchetto sicurezza molti parlamentari di entrambi gli schieramenti chiedono uomini e soldi al governo. Il piddiellino  di Modica (RG) Nino Minardo, ha chiesto a Tremonti e a Maroni :«Degli stanziamenti in favore dei comuni costieri siciliani interessati da ingenti sbarchi di clandestini come il comune di Pozzallo al fine di garantire un efficace sistema di sicurezza pubblica nei relativi territori». Nell’articolo anche casi di altre città legate politicamente a Udc e Lega Nord.
 

E inoltre sui giornali di oggi:

BICICLETTE
SOLE24ORE – Stop alla campagna di ecoincentivi per l’acquisto di biciclette e ciclomotori: il sistema è andato in tilt per eccesso di richieste. La decisione è stata presa dall’Acma, che con il ministero dell’Ambiente cura la campagna, per avere il tempo di smaltire le pratiche ferme. Tecnicamente i fondi sono esauriti, in pratica restano circa 2 milioni, ma dovrebbero essere appena sufficienti per le migliaia di persone che hanno voluto approfittare dei bonus. Ancora all’una di ieri notte, dopo la faticosa ripartenza della piattaforma informatica, scrive il SOLE, c’erano circa 1000 rivenditori collegati. Insomma un boom senza precedenti e non previsto: si calcola che in soli 21 giorni sono state 30mila le bici acquistate con un incentivo medio di 200 euro.

EDILIZIA
LA REPUBBLICA – “Piano casa, il governo ci riprova ma le regioni bocciano l’intesa”. Paola Coppola riferisce dell’ennesimo stop al piano del governo per rilanciare l’edilizia. Le regioni devono fare una legge che consenta l’aumento delle cubature e la semplificazione. Lo hanno fatto quelle di destra. Non quelle di sinistra. Dice il governo. In realtà risponde Errani  le regioni sono compatte. Il nodo è lo sgravio dell’Irpef (le regioni chiedono sgravi al 55% su tutti gli interventi di ristrutturazione per adeguare gli edifici, il Tesoro non intende cedere).

TERREMOTO
IL MANIFESTO – Alla ricostruzione viene dedicato un articolo che punta soprattutto sugli espropri nelle 20 aree dove saranno costruiti i new village. «Quella dei new village è un’operazione che assume ogni giorno che passa il tratto della catastrofe. I sei mesi di Berlusconi – che a L’Aquila aumentano già oggi a sette – spostano l’uscita dalle tende a fine anno, all’inizio dell’inverno. E tra G8 e militarizzazione del territorio, il metodo del console Bertolaso appare in tutta la sua inadeguatezza. Per l’assessore al commercio Antonio Lattanzi e il capogruppo di rifondazione Enrico Perilli si è compiuto, dopo il terremoto, «il commissariamento di fatto del Comune dell’Aquila e l’occupazione sistematica e arrogante dei posti di potere. Questa città non è morta e non sono morte le sue istituzioni». Tanti poteri dati dal governo a Bertolaso per, alla fine, espropriare il giardino sperduto di un anziano, rifugiato nella sua casetta di legno, rimasta in piedi e probabilmente più sicura delle tante meraviglie dei costruttori italiani».
 
CRISI
IL MANIFESTO – In ultima pagina si racconta “Il mercatino della crisi – L’arte di sopravvivere del piccolo commercio”. Il “grande crack” persa anche sui mercatini dell’usato. Dove si incrociano meno clienti e storie esemplari. Come quella di Daniela, che fabbrica e vende tende e centrini. Per sopperire a un lavoro che non c’è, dopo una vita di occupazioni precarie e sempre a rischio. Nel miraggio di un futuro da “garantita” che non arriva mai. Accanto alla storia interessante un’osservazione sui mercatini di strada che dopo un periodo di crescita tra usato e piccolo artigianato ora «contrariamente a quanto si possa pensare» anche questo genere di piccolo commercio sta risentendo della crisi economica mondiale.

AVVENIRE – “Crisi, una cooperativa per salvarsi”. «Porvate ma niente affatto piegate. Anche le cooperative lombarde soffrono la crisi… Sembrano però resistere meglio delle aziende in generale e si candidano come strumento di risoluzione di situazioni di crisi». È quanto emerso da alcuni dati presentati ieri al congresso delle Confcooperative Lombardia: sono solo 35 le cooperative che hanno hanno fatto domanda per accedere agli ammortizzatori sociali, per un totale di 550 dipendenti su 71mila occupati. Durante il congresso, poi, è stato annunciata anche in Lombardia la nascita di un Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro. Tre i primi temi nell’agenda del Forum lombardo: contrasto solidale alla crisi; sviluppo della bilateralità e una lotta decisa alle «false cooperative» usate per mascherare lo sfruttamento dei lavoratori.

PAPA
IL GIORNALE –  a pag. 19 titola “Israele nega al Pontefice i visti per 500 religiosi”  e l’occhiello “La delusione del Vaticano nel giorno dell’incontro con Netanyahu sui temi della pace. Il premier ha chiesto a Benedetto XVI di alzare la voce contro l’antisemitismo dell’Iran”. Andrea Tornielli  racconta che  sono stati negati 500 visti d’ingresso a sacerdoti e religiosi provenienti dai Paesi arabi che la Santa sede aveva richiesto.  Segre commenta: «Io ebreo vi dico: è un gran Papa» e scrive «Questo pellegrinaggio ha rappresentato un grande successo ma solo con il tempo sarà possibile misurare  il suo reale impatto. Il Papa non si è lasciato calpestare da quegli ebrei che ritenevano dovesse chiedere perdono per la divisa nazista vestita in gioventù  e dalla petulanza islamica palestinese che gli chiedeva  di denunciare Israele. La personalità  di Benedetto XVI  è stata al centro ma non ha dominato  la scena politica e mediatica».

AVVENIRE – “Mano nella mano. Per la pace”. Il papa. Il rabbino, l’imam: insieme in preghiera a Nazaret (foto che anche il CORRIERE DELLA SERA mette in prima pagina). Come sempre sono pubblicati i testi integrali di omelie e discorsi tenuti da benedetto XVI. La vetrina è dedicata all’incontro di Nazaret con i capi religiosi, all’invito a costruire la convivenza con ebrei e musulmani. Nel suo discorso, il Pontefice ha toccato il tema a lui caro dell’educazione e, prendendo per mano il rabbino David Rosen e l’imam della Galilea  nel «cerchio di pace» che ha unito tutti in un’unica preghiera, ha compiuto il gesto forse più altamente simbolico di tutto il viaggio. Un focus è dedicato all’iniziativa di padre Emile Shufani e alla sua figura di grande educatore. Nel 1976 ha ha dato vita l’istituto Saint Jospeh, gemellato con una scuola ebraica di Gerusalemme, che accoglie mille ragazzi cristiani e mussulmani. L’Unesco gli ha conferito il premio per  l’educazione alla pace per il suo impegno in questo campo.

CARCERI
CORRIERE DELLA SERA – “Carceri galleggianti nel piano del governo contro l’affollamento. Modello Usa pronte in due anni”. Nel pezzo però si spiega che in realtù si tratta solo di «un’ipotesi alternativa» contenuta in un dossier che il capo del Dap Ionta ha consegnato al ministro Alfano, ma comunque «l’idea delle chiatte-prigione  sta prendendo corpo perché consentirebbe la consegna dei galleggianti nell’arco di 24 mesi, oppure l’affitto all’estero di unità già varate».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.