Non profit

Un deficit di umanità

Ddl sicurezza: Il primo vero deficit con cui dobbiamo fare i conti non è un deficit di diritti, è un deficit di umanità.

di Giuseppe Frangi

Il ddl sulla sicurezza approvato oggi alla Camera ha mille motivi per essere criticato e combattuto: non c’è bisogno di convincere di questo i lettori di Vita.it. È evidente che si tratta di un provvedimento che rischia di essere gravemente lesivo della dignità e dei diritti di migliaia di persone e che difficilmente produrrà risultati concreti rispetto agli obiettivi che si pone. Ci sarà modo di approfondire, al di là degli slogan, i contentui del provvedimento e di capire cosa realmente comporteranno.
Una cosa mi preme però sottolineare in questo momento di polemica aspra. Ed è questa: che la polemica politica sul corpo di persone già messe sotto tiro dalla vita, è una polemica comunque intollerabile.

La politica sull’immigrazione ha dimostrato di cavalcare tutte le onde demagogiche possibili, da quelle ultrasecuritarie a quelle sentimental utopistiche di chi pensa che l’Italia possa accogliere tutto e tutti. In realtà la vera domanda a cui oggi bisognerebbe rispondere è questa: chi se la sente di giocare le proprie energie, il proprio tempo e la propria umanità per far sì che la vita di chi arriva in Italia senza permessi non si trasformi in un inferno? Chi è disposto a rinunciare a qualcosa del proprio privato per far spazio ad altri? Se non si parte da questa domanda, ogni risposta resta solo in una dimensione ideologica. E l’ideologia fatta sulla pelle delle persone, anche se moralmente corretta, è un fatto inaccettabile e oltrettutto improduttivo.
In questi anni tante associazioni e tanti volontari si sono giocati nel rapporto con questi “invisibili” che a centinaia di migliaia popolano le nostre città. Ma sono una piccola minoranza, che la politica, qualunque essa sia, ha lasciato soli e spesso anche combattuto. Una piccola minoranza silenziata dagli stessi moralisti che oggi gridano allo scandalo di questo ddl, facendosi difensori dell’ultim’ora dei diritti degli invisibili.
Non ci basta dire che questo ddl è sbagliato e moralmente vergonoso. Questa è un’ovvietà. Quello che ci importa sapere è quanti sono disposti ad aprire le porte, ad aggiungere un posto a tavola. Il primo vero deficit con cui dobbiamo fare i conti non è un deficit di diritti, è un deficit di umanità.

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