Non profit

Ecco cosa prevede il ddl

I punti determinanti del provvedimento approvato alla Camera che ora passa al Senato

di Lorenzo Alvaro

La Camera dei deputati ha approvato il Disegno di legge sulla sicurezza. Ieri l’aula aveva votato per tre volte la fiducia sui tre maxi emendamenti presentati dal governo, mentre oggi ha dato il via libera definitivo al provvedimento. Ora dopo le modifiche il ddl torna all’esame del Senato.
Forti tensioni si sono scatenate riguardo alle norme in tema d’immigrazione.

Ma cosa prevede questo ddl?

Ecco i punti principali:

Si introduce il reato di «ingresso e soggiorno illegale nel territorio
dello Stato»
. Non verrà punito con il carcere, ma con una multa da 5 mila a
10 mila euro e l’espulsione;

Si prolunga da due a sei mesi il tempo massimo di permanenza nei centri
d’espulsione.
Le proroghe saranno autorizzate dal giudice di pace quando il
cittadino straniero non collabora o non arrivano i documenti necessari
all’espulsione dal Paese d’origine;

Si conferma i tre anni di reclusione e l’eventuale confisca dell’immobile per
chi dà alloggio a pagamento
, «per trarne ingiusto profitto»,  a immigrati
irregolari.
Ma solo se questi sono senza  permesso al momento della stipula
o del rinnovo del contratto d’affitto;

Si obbliga i cittadini stranieri che vogliono sposarsi in Italia a esibire il
permesso di soggiorno (i clandestini, quindi, non potrebbero sposarsi);

Si alza da sei mesi a due anni (tre per i residenti all’estero), il termine
dopo il quale chi ha sposato un italiano può chiedere la cittadinanza. I
tempi di dimezzano se ci sono figli nati o adottati dalla coppia;

Si prevede un contributo di 200 euro sulle richieste di cittadinanza. Metà
del contributo servirà a finanziare la Cooperazione, l’altra metà andrà al
Dipartimento immigrazione del Viminale;

Si subordina l’iscrizione dei cittadini stranieri all’anagrafe alla verifica
da parte del Comune dell’idoneità dell’immobile in cui abitano;

Si obbliga gli sportelli di money transfer a fotocopiare il permesso di
soggiorno dei loro clienti e a segnalare alla polizia quelli che non lo
hanno. Chi non lo fa, perde la licenza;

Si prevede l’ esibizione del permesso di soggiorno per accedere ai servizi
pubblici
e per gli atti stato civile, tranne che per le prestazioni
sanitarie o le iscrizioni alle scuole dell’obbligo;

Si obbliga i cittadini stranieri a sottoscrivere un «accordo di integrazione»
con un punteggio che crescerà o diminuirà in base al loro comportamento. Chi
esaurisce i punti, perderà il permesso e sarà espulso;

Si introduce un contributo sulla domanda di rilascio o rinnovo del permesso
di soggiorno che andrà da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro;

Si prevede il superamento di un test di italiano per chi chiede la carta di
soggiorno.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA