Cultura

ISRAELE. Simon Peres: distinguere tra violenza e fede

Così il presidente israeliano commentando la visita del Papa

di Redazione

«Oggi il problema non è distinguere tra Stato e Chiesa o fra ebrei, cristiani, musulmani. Serve una netta separazione fra violenza e fede. Non c’è spazio per la confusione e penso che questo Papa stia facendo il suo meglio, anche se purtroppo la gente non presta attenzione a quello che dice. il punto non è se sbaglia una parola. Il punto è il confronto quotidiano, non teorico, con questi temi». Lo afferma il Presidente d’Israele Shimon Peres a proposito della visita in Medio Oriente di Benedetto XVI in un’intervista al ‘Corriere della Serà. «Non ci sono» – aggiunge – «solo pirati che prendono le navi: ci sono Al Qaeda e l’Iran che lo fanno nel nome di Dio. E Dio non ha mai detto che la cosa migliore da fare sia produrre uranio». «Tutte le visite dei Papi in Israele sono più adatte agli storici che ai giornalisti» – continua Peres – «Benedetto XVI ha toccato i temi più profondi del nostro tempo. Il nuovo antisemitismo, una malattia che la gente deve saper trattare. Il Papa ha preso le distanze, una voce chiara». Parlando dell’Iran dice: «L’Iran non è un problema d’Israele, è un problema mondiale. L’ho sentito dire anche da Putin e da Obama. Ma la comunità internazionale è divisa. Se qualcuno dice sì e altri no, Ahmadinejad ci guadagna. Non sanno quanto sia pericoloso: è l’unico leader del mondo che vuole distruggere un altro membro dell’Onu. Solo una politica comune, con vere sanzioni economiche, può salvarci dal ricorso alle armi», conclude.

 

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