Famiglia
Quel giorno alla Camera
Unanalisi lucida della crisi mondiale e una difesa delleconomia sociale e del Welfare. Senza diplomazie e concessioni politiche. Una sorpresa per Montecitorio
Me lo ricordo bene quel giorno alla Camera, ci sentivamo un po? tutti scolaretti. Era il 14 maggio, Amartya prese la parola, nell?aula calò il silenzio e ne fummo subito conquistati. Finalmente era tra noi, e all?orgoglio di avercelo portato si aggiungeva l?ammirazione per il più grande e originale ?ripensatore? del Welfare. Fin dal giorno in cui lo contattammo per invitarlo alla Commissione Affari sociali si era dimostrato disponibile dandoci subito una data e dicendosi ?ben contento? di poter proseguire il suo cammino italiano iniziato qualche anno fa alla Banca d?Italia. Ma davvero non ci aspettavamo una conoscenza tanto approfondita del nostro Terzo settore e, soprattutto, una così grande capacità di tradurre in parole semplici e facilmente comprensibili certe teorie filosofiche ed economiche. A dir la verità un assaggio della sua schiettezza e coerenza l?avevamo già avuto, il presidente Violante, alcuni colleghi ed io, la sera prima a cena: Sen ci aveva raccontato della sua vita, dell?India e del suo pensiero senza minimamente curarsi delle diverse ?parti politiche? sedute intorno al tavolo. Ci disse che la diplomazia politica non gli interessava, era lì per parlarci di ben altro. E così fece, la mattina seguente, fornendoci precise indicazioni da seguire. Molti di noi erano stupiti di come riuscisse a ?calare? le grandi crisi mondiali nella realtà italiana e come la sua analisi economica avesse sempre come obiettivo la soddisfazione dei bisogni dell?uomo. Ma soprattutto dal fulcro del suo messaggio positivo: non ?mollare? proprio adesso che le borse e i mercati sono in crisi, sfruttando al massimo le varie sfaccettature della nostra economia sociale senza voler a tutti i costi strutturarla sul modello americano o inglese. Sentire, dal vivo, che non c?è futuro per un?economia lontana dalla società civile è stata una conferma di quello in cui crediamo e davvero un incoraggiamento al nostro lavoro in Commissione. Proprio adesso stiamo cercando di concretizzare i suoi insegnamenti. La proposta di legge su una nuova definizione delle imprese sociali, finora limitata alle cooperative di tipo A e B, è uno dei suoi suggerimenti.
Quando ho saputo del Nobel, mi sono tornati in mente i gesti misurati, la coerenza e il fascino discreto di quest?uomo che porta la sua origine indiana impressa sul volto e nei modi. Il testo della sua audizione in Parlamento che opportunamente pubblicate saprà conquistare anche i vostri lettori.
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