Sostenibilità

VIAGGI. Green Tourism, e l’ecoturismo sbarca in Cina

Accordo a a Pechino da Legambiente e Parco Nazionale delle Cinque Terre, sponsor di una collaborazione Italia-Cina per il turismo sostenibile

di Gabriella Meroni

Scambi di know-how e buone pratiche tra Enti, compagnie pubbliche e private. Parte con questi obiettivi il progetto Green Tourism, presentato a Pechino da Legambiente e Parco Nazionale delle Cinque Terre, sponsor di una collaborazione Italia-Cina per il turismo sostenibile. Il progetto mira anche a mettere insieme tour operator italiani e cinesi per lo sviluppo di un turismo sempre più rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni sociali e culturali locali. Il progetto si avvale della collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura, Enit e della Società della Grande Muraglia. Con la presentazione di Green Tourism si è avviato così  un accordo di collaborazione tra Parco delle Cinque Terre, Istituto di ricerca per la pianificazione turistica della Provincia dello Yunnan e Legambiente che prevede la realizzazione di training, la condivisione delle competenze e la collaborazione su temi quali turismo rurale, gestione dei rifiuti, trasporti, tecnologie verdi. «Be a green traveller and experience eco-civilization» è lo slogan che la Cnta, il Ministero del Turismo Cinese, ha dichiarato il 2009 Anno Cinese dell’Ecoturismo. Le autorità intendono così  valorizzare la crescente attenzione all’ambiente in particolare nel settore turistico. «In questo contesto -spiega Legambiente- lo scambio diretto di esperienze assume un valore strategico. Tra gli intenti della Cnta emerge non solo quello di migliorare e sviluppare la promozione di prodotti turistici eco-compatibili, ma soprattutto di incoraggiare quei progetti che nella loro realizzazione mirino al risparmio delle risorse naturali e alla tutela dell’ambiente».

 «La protezione dell’ambiente, del territorio e del paesaggio, così  come il mantenimento delle culture e tradizioni locali, fanno parte del dna dell’Ente Parco» afferma Franco Bonanini, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre. «I rapporti di partnership tra territori, anche geograficamente lontani, ma accomunati dalla stessa idea di sviluppo sostenibile, permettono di creare una rete di collaborazione internazionale capace di dar voce a quei territori ‘minorì  che rappresentano, oggi, l’unica risposta possibile alla crisi economica mondiale». «Il modello di turismo che si intende proporre e condividere -aggiunge Bonanini- si basa su un tessuto di microimprenditorialità dell’offerta e una selezione culturale della domanda, un turismo che apprezza l’autenticita’, che non espropria, non ostenta, e non saccheggia le risorse di una comunita’. Che sia, quindi, un’opportunità per migliorare la qualità sia delle vacanze che della vita dei residenti». Dalla loro esperienza diretta in Cina, Legambiente e il Parco delle Cinque Terre hanno riscontrato «una crescente attenzione da parte del settore turistico cinese”, soprattutto pubblico, ma con esempi eccellenti anche nel comparto privato, verso i temi ambientali. «In Cina -spiega Maria Cristina Di Milia, Project Manager di GreenTourism– il concetto di ecoturismo è diverso da quello europeo. L’Italia ha una lunga esperienza nel settore nella conservazione dei beni paesaggistici ed architettonici, credo, quindi, che scambi di conoscenze in questo settore possano essere proficui per entrambi i Paesi».

Da quanto rilevato dai promotori di Green Tourism, un numero sempre maggiore di visitatori, in Cina come altrove, va alla ricerca di posti meno affollati, con meno rumore, con aria pulita da respirare. Sempre più persone cercano posti migliori di quelli in cui vivono, dove il paesaggio non sia ancora irreversibilmente deturpato, dove il patrimonio naturale, storico e culturale siano valorizzati, dove sia possibile gustare cibi locali e genuini. «Si inizia ad apprezzare -sottolinea Legambiente- quei luoghi che hanno saputo recuperare le vecchie abitazioni anziché costruirne di nuove come a Chuandixia, nella Regione di Mentougou, a nord-ovest di Pechino, dove le case di dinastia Qing e Ming sono state poste sotto tutela». Un intento, prosegue l’associazione ambientalista, «riscontrato anche nei progetti di futuro intervento nella zona delle terrazze di riso di Yuanyang o in Xishuangbanna, a sud della Provincia dello Yunnan, dove la Cina incontra le atmosfere del sud-est asiatico e la foresta pluviale ricopre vasta parte di territorio». «Nel corso degli incontri che abbiamo avuto in Cina -riferisce Rita Tiberi della Segreteria Nazionale di Legambiente, Project Leader di GreenTourism- si è manifestato subito un grande interesse circa l’operato del Parco Nazionale delle Cinque Terre, ottimo esempio di buone pratiche di turismo sostenibile, che ha saputo incoraggiare lo sviluppo sociale ed economico prestando una particolare attenzione alla tutela ambientale, al benessere e alla qualità della vita dei suoi abitanti». E in autunno, anticipa Tiberi, «una delegazione cinese visiterà il Parco, per apprendere, tra l’altro, come sia stato possibile recuperare un territorio così  difficile, con tanta sapienza da essere dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità».
Info: www.legambiente.it


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