Cultura

Papa: la prima tappa è a un centro per disabili

Oggi Benedetto XVI visiterà il centro Regina Pacis, a pochi chilometri da Hamman. Sul viaggio in Terrasanta leggi anche la rubrica Pani e Pesci su Vita

di Emanuela Citterio

Un viaggio per «ricalcare le tappe del divino maestro come pure per incontrare fratelli e sorelle nella fede condividendo con loro momenti di forte spiritualità, pregare per la giustizia e la pace ed incoraggiare il dialogo ecumenico e interreligioso». È il programma del viaggio del Papa in Terrasanta come descritto nel telegramma che lo stesso Benedetto XVI ha inviato al capo dello Stato italiano Giorgio Napolitano. L’itinerario del pontefice, partito oggi dall’aeroporto di Fiumicino, toccherà Giordania, Israele e Territori Palestinesi.

Sarà una casa di accoglienza per ragazzi disabili a pochi chilometri da Hamman la prima tappa di Benedetto XVI. Il centro Regina Pacis è stato creato della chiesa cattolica ma tutti i 36 ragazzi ospiti sono musulmani, come racconta oggi sul sito Terrasanta.net l’inviato Carlo Giorgi. Sul viaggio del Papa in Terrasanta leggi anche la rubrica Pani e Pesci su Vita.

«Questo centro è per venire incontro alle necessità delle famiglie che hanno un figlio disabile» spiega suor Adriana Biollo, una delle tre suore comboniane che gestiscono l’istituto (le altre due sono di nazionalità egiziana ed eritrea) «in questa società, e in molti Paesi arabi, l’handicap purtroppo è considerato ancora una vergogna. Se hai un figlio disabile, allora tua figlia avrà difficoltà a sposarsi perché la gente penserà che anche tua figlia potrebbe avere figli disabili. Invece quello che vorremmo fare con questo centro è dare coraggio alle persone, aiutarle a non aver paura. Chi decide di mandare il proprio figlio al centro vince la paura, il timore di essere giudicato. Alcuni non ci mandano i figli, ad esempio, solo perché passando il pullmino vicino a casa a prendere i ragazzi, temono di essere identificati dai vicini… L’handicap è molto diffuso in Giordania e uno dei motivi risiede nella natura tribale della nazione. Spesso ci si sposa tra parenti stretti e il rischio di disabilità è più alto. Specie per i cristiani, che sono solo il 3 per cento e si sposano con lo stesso criterio, all’interno dei gruppi familiari. La cosa che notiamo è che soprattutto i musulmani hanno accettato il nostro aiuto: dei 36 ospiti che frequentano il centro, nessuno è cristiano».


Tra le varie iniziative del centro Regina Pacis c’è un laboratorio di ceramica, nel quale lavorano sette ragazzi ospiti. Da questo laboratorio è uscito il vaso che verrà donato a Benedetto XVI: un’anfora che reca il dipinto di Maria di Nazareth, che anche i musulmani venerano come «madre del profeta Gesù».

Alle 17,30 il Papa vedrà la coppia reale nel Palazzo reale al-Husseinye. Lunedì si trasferirà in Israele e mercoledì trascorrerà la giornata a Betlemme, nella Cisgiordania palestinese.

 


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