Mondo
Volontaria grazie a Facebook
Un contatto sul social network e Valentina Difato, 26 anni di Roma, è riuscita a realizzare il suo sogno: fare volontariato nei luoghi del terremoto
«Su Facebook ho saputo che l’associazione La scuola di pace (www.lascuoladipace.org) stava cercando volontari da mandare nelle tendopoli all’Aquila per fare animazione con i bambini. Ho chiesto la sua amicizia e con il suo presidente Italo Cassa ci siamo scambiati un paio di email e la promessa che ci saremmo visti il 20 aprile all’Aquila al campo di piazza d’Armi. E così è stato».
Valentina (a destra nella foto insieme ai volontari Stella Gaia Battistini e Paul) nel suo curriculum di aspirante volontaria ha speso la sua esperienza di animatrice fatta durante le feste per bambini che insieme ad alcuni coetanei organizza a Roma. Uno dei “lavoretti” che Valentina sta facendo in attesa di trovare un’occupazione adeguata alla sua laurea in editoria e scrittura. Ma anche il volontariato che fa a Roma: « Sono volontaria all’associazione “Insieme nelle terre di mezzo” collegata alla rivista “Terre di mezzo” che si occupa di disagio e emarginazione. Ho sentito subito dentro di me la spinta a fare qualcosa di utile per gli abitanti dell’Aquila»
Giornate piene quella di Valentina che con gli altri volontari dell’associazione ha vissuto nella tendopoli di piazza d’Armi insieme agli sfollati condividendone i ritmi quotidiani: code per doccia e mensa comprese.
«Facevo giocare i bambini con il tiro alla fune, giochi di società, partite al bigliardino. Eravamo vestiti da clown e questo per attirare l’attenzione dei bambini, ma soprattutto degli adolescenti che, raccontavano i volontari presenti i primi giorni dopo il sisma, erano i più spaesati. Quando sono arrivata, a quindici giorni dal terremoto, li ho trovati che aiutavano i volontari a fare animazione».
«I bambini sino ai 10 anni pare siano riusciti a affrontare la drammatica esperienza tanto che adesso il terremoto è entrato fra gli scherzi. Se vogliono spaventare qualcuno gli muovono la sedia su cui sta seduto o gli fanno cascare addosso giochi e libri».
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