Non profit

money transfer, la vera svolta è nel cellulare

La Banca mondiale giudica l'idea di Bill Gates

di Emanuela Citterio

Il fondatore di Microsoft ha lanciato l’idea. Per Dilip Ratha della Bm, «inviare denaro col telefonino è una buona idea. Se solo riuscissimo a risolvere due problemi…» A lanciare il sasso è stato ancora una volta Bill Gates. Nel mondo ci sono circa 1,7 miliardi di persone che non hanno accesso a un conto bancario? Nessun problema. Potranno inviare i soldi via cellulare.
La fondazione non profit che l’ex numero uno di Microsoft ha creato con la moglie Melinda ha stretto un accordo da 12,5 milioni di dollari con l’associazione degli operatori Gsm per finanziare, da qui al 2012, una ventina di progetti con l’obiettivo di «consentire alle popolazioni escluse dal mercato bancario di inviare soldi via sms».
In un ufficio della Banca mondiale a Washigton, Dilip Ratha è capo economista del dipartimento che studia l’impatto delle rimesse degli immigrati sullo sviluppo economico. E ha preso l’idea molto sul serio.
Vita: Da quando la Banca mondiale sta studiando l’impatto economico dei soldi che i migranti inviano nei propri Paesi?
Dilip Ratha: Dal 2002 stiamo cercando di migliorare la comprensione di questo fenomeno raccogliendo in modo sistematico i dati e analizzando l’impatto delle rimesse sullo sviluppo. Quando ho cominciato ad occuparmene, anni fa, non avrei mai pensato che questo tema sarebbe diventato così rilevante dal punto di vista sociale ed economico.
Vita: È vero che il G8 ha creato un gruppo di lavoro ad hoc sulle rimesse coordinato dalla Bm?
Ratha: Sì, stiamo mettendo a punto un sistema di regolamentazione per facilitare il flusso delle rimesse e diminuire i costi dell’invio di denaro nei Paesi d’origine in modo che ogni dollaro inviato nei Paesi in via di sviluppo abbia più impatto nel ridurre la povertà e nel creare occupazione. Stiamo anche studiando come le rimesse possano essere utilizzate per attrarre altri capitali ed essere agganciate a servizi finanziari come i prestiti, i mutui e la microfinanza. Le potenzialità sono enormi e ancora da sviluppare.
Vita: È vero che gli immigrati potranno inviare i soldi via sms?
Ratha: In futuro tutti potremo fare a meno della carta di credito e pagare con il cellulare. Per quanto riguarda le rimesse, vedo positivamente questo meccanismo, se messo in pratica correttamente. Funziona già nelle Filippine e in Kenya, ed è impressionante. La sfida riguarda soprattutto i trasferimenti di denaro da un Paese all’altro. Ho assistito a una dimostrazione di trasferimento di denaro via sms già nel 2004 in Marocco, a Marrakesh: una persona ha spedito 10 dollari dal suo telefono, e 20 secondi dopo era sulla mia carta di credito. Il cellulare combina il trasferimento dati con l’accredito di valuta, è un meccanismo unico ed economico per fornire servizi a chi invia e riceve rimesse. Le difficoltà sono due: la prima, che non sappiamo come evitare che questo sistema sia usato per scopi illeciti, come il riciclaggio di denaro sporco o il finanziamento del terrorismo: non è facile conoscere l’identità di coloro che inviano e ricevono denaro solo con il cellulare. L’altro problema è se le rimesse vengono inviate alla persona sbagliata…
Vita: In Africa, dove mancano le infrastrutture ma sono diffusi i cellulari, l’impatto sarebbe enorme?
Ratha: Non c’è dubbio. Stiamo studiando come questo sistema possa essere diffuso, e le misure necessarie per regolare le compagnie telefoniche che entreranno nel servizio finanziario.

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