Mondo

La voglia di volontariato che riparte da L’Aquila

Boom di richieste per Protezione civile, Croce Rossa, scout

di Carmen Morrone

Gratuità, concretezza, capacità di fare rete.
Lo spettacolo andato
in scena tra le tendopoli
ha riacceso la voglia di impegnarsi. Soprattutto
tra i giovani. Ma anche
tra i professionisti, pronti
a mettere a disposizione
le proprie competenze
Se ci fosse una scala per misurare il volontariato oggi segnerebbe l’8° grado. Il sisma del 6° grado della scala Richter, che ha colpito L’Aquila con morti e distruzione, ha generato un’energia positiva nelle persone e si sono moltiplicate le richieste di fare volontariato. Alla Croce Rossa italiana centinaia le richieste per far parte del corpo. La Protezione civile del Comune di Milano, rispetto ai numeri dello scorso anno, parla di boom di candidati: 70 i partecipanti al corso estivo e già 50 gli iscritti a quello di settembre. Nuove adesioni anche per gli scout. Un’onda che anche il ministero della Gioventù guidato da Giorgia Meloni non vuole vada dispersa. Per questo ha dato il via all’iniziativa «Giovani protagonisti della ricostruzione in Abruzzo».
«Siamo molto soddisfatti dalla risposta che stiamo ricevendo. Non si può più parlare di reazione emotiva, ma di una presa di coscienza del ruolo del volontariato nel sistema della Protezione civile. Che parte da un impegnativo percorso formativo in aula a cui si aggiungono esercitazioni e corsi di aggiornamento», spiega Agostino Miozzo, direttore generale dell’ufficio Volontariato del dipartimento di Protezione civile. «C’è voglia di lavorare in una squadra che ha l’obiettivo di tirar su decine di tende nel più breve tempo possibile. C’è la soddisfazione di allestire una cucina da campo e cucinare e servire centinaia di pasti caldi. Costruire con le proprie mani qualcosa di utile e vederlo realizzato nel giro di qualche ora è una leva formidabile».
Il fascino della concretezza vale anche per Croce Rossa italiana e Agesci. «Eventi come questo contribuiscono a far conoscere l’associazione attraverso l’opera concreta dei suoi volontari e fa scattare il desiderio di volerne far parte», afferma Flavio Castagno, responsabile nazionale rover e scolte di Agesci. Nelle pattuglie dei volontari arrivati a L’Aquila anche professionisti pronti a mettere a disposizione le loro competenze in maniera gratuita. «È la prima volta di un volontariato diverso da quello dei servizi alla persona», spiega Gianni Pappalepore, presidente del Centro servizi volontariato di L’Aquila. «Liberi professionisti arrivati da tutta Italia hanno scoperto il volontariato, che non è solo fare l’ingegnere e l’architetto in maniera gratuita, ma significa far parte di un sistema che analizza bisogni e cerca soluzioni con la collaborazione di più soggetti».
E proprio la logica della rete caratterizza il progetto «Giovani protagonisti della ricostruzione in Abruzzo», che in pochi giorni ha raccolto 4.500 richieste di volontariato per la ricostruzione. Si tratta di un database realizzato in collaborazione con il Forum dei Giovani, all’interno del quale esistono associazioni che già operano con la Protezione civile e che vanno dalla Gioventù francescana all’Arcigay.
«I primi 50 ragazzi sono partiti da un paio di settimane, altri volontari cominceranno a partire tra un mese, ma l’obiettivo è quello di riservare il grosso delle partenze per la seconda fase, quella della ricostruzione», spiega Giorgia Meloni, ministro della Gioventù.
Chi fosse interessato deve compilare il modulo che trova sul sito www.gioventu.it e attendere che le associazioni si mettano in contatto.


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