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Iraq: Rai, sono 60 gli inviati pronti a partire

Sono oltre 60 i visti richiesti dalla Rai all'ambasciata irachena per l'invio di giornalisti e tecnici nel Golfo

di Paul Ricard

Sono oltre 60 i visti richiesti dalla Rai all’ambasciata irachena per l’invio di giornalisti e tecnici nel Golfo. Sabato ‘Il Foglio’ aveva parlato di 75 visti richiesti e la Rai, pur non confermando il numero di visti, aveva fatto notare che ”si tratta di autorizzazioni chieste a scopo precauzionale in vista di una situazione impossibile da determinare nei tempi”. Dunque i visti per le troupe radiotelevisive, tra i quali sono compresi le autorizzazioni di cameramen e operatori, corrispondono ”anche ad un’esigenza di ricambio del personale in un piano a lunga scadenza studiato per la missione”. CORSI DI SOPRAVVIVENZA – Molti degli inviati hanno frequentato nei mesi scorsi veri corsi di ‘sopravvivenza’ organizzati dall’azienda di Viale Mazzini. L’obiettivo dei corsi, che sono stati tenuti presso la scuola Antincendio prevenzione e tecnologia di Pavia (Apt), e’ quello di fornire ai possibili inviati di guerra tutti gli strumenti necessari per fronteggiare situazioni di emergenza: dagli attacchi di tipo nucleare, batteriologico e chimico alle tecniche antincendio. Per cinque giorni gli allievi-giornalisti si sono inoltre allenati ad aprirsi improvvise vie di fuga, a calarsi dagli edifici con delle corde ed a prestare soccorso nel caso di emergenze mediche. I corrispondenti di molti quotidiani italiani, a Gerusalemme per seguire le elezioni, sono pronti a lasciare Israele per trasferirsi velocemente in Iraq e affiancare i colleghi gia’ sul posto. Lorenzo Cremonesi del ‘Corriere della Sera’ si trova dal 20 gennaio a Baghdad, per tenere informati i colleghi milanesi di tutti i cambiamenti sul fronte iracheno, pronto a chiamarli in appoggio in caso di necessita’. Anche ‘La Repubblica’ segue da vicino l’evento attraverso l’inviato Pietro Veronese. Anche l”Avvenire’ ha piazzato in Iraq gia’ da cinque giorni Luca Geronico. E sono ancora molti i giornalisti della carta stampata in attesa del visto per Baghdad e con le valigie pronte. Una trentina dovrebberopartire in settimana. RADIO – Grande fermento anche nell’informazione radiofonica che si sta attrezzando per fornire in tempo reale ai suoi ascoltatori tutte le notizie che arriveranno dal fronte iracheno. Poche le emittenti che potranno disporre di inviati sul posto, ma tutte sembrano gia’ pronte ad adeguare i propri palinsesti all’emergenza guerra. Luigi Tornari, direttore delle news di Rtl 102.5, in un’intervista rilasciata a .Com, rivela che la sua emittente e’ ”da ottobre in lista d’attesa per ottenere il visto per Baghdad”. Gia’ in programma inoltre ”un appuntamento speciale con l’informazione, che potrebbe chiamarsi ‘Diario di guerra”’.


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