Welfare

Varato il piano del governo

A maggio record assoluto di presenze: sfondata quota 62mila. Il ministero della Giustizia corre ai ripari annunciano numeri e contenuti del Piano carceri: 5mila nuovi posti entro il 2011, 18mila in totale. La reazione dell'associazione Antigone

di Daniele Biella

Piano carceri, 18 mila nuovi posti in arrivo. È questa la novità più rilevante del piano straordinario da 1,5 miliardi di Euro preparato dal capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) Franco Ionta e ora nelle mani del ministro della Giustizia Angelino Alfano. Posti che saranno recuperati da più parti: con la ristrutturazione di sezioni carcerarie esistenti, la costruzione di 46 padiglioni in altrettanti istituti, il completamento di nove carceri in fase già avanzata (Cagliari, Sassari, Rovigo, Forlì, Savona, Reggio Calabria, Tempio Pausania, Oristano e Trento) e l’edificazione di altri 18 nuovi penitenziari. Primo obiettivo, avere 5mila letti già disponibili entro il 2011.

Per dare il via al piano, il Dap può già attingere dai propri fondi di bilancio, che ammontano a 200 milioni di Euro, e ai 130 milioni della Cassa delle ammende, dopo la recente conversione d’uso, che ha tolto il vincolo dell’utilizzo dei fondi della Cassa solo per progetti di reinserimento. Più, forse, i 200 milioni di Euro dei Fondi aree sottosviluppate (Fas), attualmente però congelati dopo il terremoto in Abruzzo. Con la somma di queste cifre, potrebbero essere finalizzati i lavori per i 46 nuovi padiglioni e le nove carceri da terminare. Per i 18 nuovi istituti di pena, invece, che sorgeranno vicino alle grandi città e saranno dotati di almeno un migliaio di posti ciascuno, si attendono indicazioni economiche dal ministero delle Infrastrutture.

L’operazione voluta dal ministero vuole essere una risposta all’emergenza sovraffollamento, che proprio in questi giorni ha segnato un ulteriore record: le persone oggi detenute nelle carceri italiane sono più di quelle presenti appena prima dell’indulto di meno di tre anni fa. Il 30 giugno 2006, nelle 207 carceri italiane, c’erano 61.246 detenuti. Il 2 maggio 2009, si è arrivati alla cifra record di 62.057 presenze (la maggioranza sono imputati, 30.892, mentre i condannati in via definitiva sono 29.317), di cui quasi 400 in più nella scorsa settimana. A fronte di 43.102 posti regolamentari, l’esubero è quindi di 18.955 persone detenute: uno su tre, in ogni penitenziario italiano, è di troppo. E non è più così lontano il limite tollerabile di 63.702 posti, che al ritmo attuale di almeno mille ingressi al mese, dovrebbe essere raggiunto entro l’estate, quando il caldo rende ancora più difficili le condizioni di vita dietro le sbarre.

“L’attuale governo Berlusconi ha raggiunto il record della storia repubblicana”, ha dichiarato in merito Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone. Che poi, “di fronte a numeri mai visti dall’amnistia di Togliatti ad oggi”, espone alcune considerazioni: “non è possibile chiudere gli occhi rispetto agli esiti delle politiche penali adottate, a parità di tassi di criminalità. L’Italia sta scivolando verso una situazione secondo cui il numero di posti è la metà di quello delle presenze, e questo determina intollerabili situazioni anche per chi lavora in carcere”. E ancora: “l’utilizzo della Cassa ammende per i padiglioni, cioè per l’accomodamento in cella, che è il primo dovere dello stato verso coloro verso cui esercita il potere di privazione della libertà”, afferma Gonella, “è contrario a spirito e lettera per cui tale cassa è stata costituita ed è in ultima istanza contrario all’idea stessa di reinserimento sociale”.


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