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Presidi spia, Fini e Maroni ai ferri corti

Il presidente della Camera contro la norma voluta dalla Lega. Il Viminale pronto a chiedere la fiducia. Oggi si cerca la mediazione

di Franco Bomprezzi

Ancora tensione nella maggioranza su sicurezza e immigrati. A riaccendere la miccia una lettera siglata dal presidente della Camera Gianfranco Fini e indirizzata lo scorso 30 aprile al ministro Maroni. Il numero uno di Montecitorio si schiera apertamente contro i presidi spia. Contrariato il Viminale.

 “Fini contro Maroni: no ai presidi-spia” titola in prima pagina il CORRIERE DELLA SERA di oggi. Il nodo del contendere è la norma che impone la presentazione del permesso di soggiorno «a chi chiede una prestazione pubblica», compresa l’iscrizione a scuola che verrebbe negata ai figli minori degli immigrati non in regola. Per Fini ci sarebbero «problemi di incostituzionalità». Per Maroni invece la norma «deve essere in ogni modo salvaguardato»: niente obblighi di denuncia, ma tenendo ferma la regola «che per vivere in Italia bisogna dimostrare di averne i requisiti». Le osservazioni di Fini sono contenute in una lettere inviata al Viminale lo scorso 30 aprile, che secondo il ministero dell’interno sarebbe dovuta rimanere segreta.  Lo scontro di fatto rimette a rischio il pacchetto-sicurezza proprio alla vigilia del vertice di governo convocato per decidere se porre la fiducia sul disegno di legge. Scrive Fini nella missiva: «Ti faccio presente che la disposizione, se da un lato consente agli stranieri anche se privi di permesso di soggiorno, di accedere alle prestazioni sanitarie pone questi ultimi dei limiti in ordine all’accesso a pubblici servizi, anche se di carattere essenziale». Maroni taglia corto: «Se non avrò la certezza dell’approvazione del pacchetto il governo metterà la fiducia». Sul tema il CORRIERE offre due Focus. Prima un’intervista al sindaco leghista di Verona Flavio Tosi: «Gli unici diritti inalienabili sono quelli che riguardano la sopravvivenza…Se il sistema può assorbire un certo numero di persone, i messaggi che propongono aperture mettono a rischio il sistema». Quindi l’avvertimento dell’Unione europea: «Entro l’anno 2060, l’Unione europea dovrà accogliere e sostenere l’arrivo di 59 milioni di emigrati dagli altri continenti. La gran massa – 46,2 milioni- si concentrerà naturalmente nei 15 paesi della zona dell’euro. E il Paese prescelto fra tutti, più ancora della Spagna o della Francia, sarà l’Italia: 12 milioni di nuovi residenti, che porteranno al 20% la quota di immigrati stranieri sul totale della popolazione.

Allo scontro sul pacchetto sicurezza LA REPUBBLICA dedica l’apertura, con il titolo “Presidi-spia, Fini frena Maroni”. L’occhiello precisa: “Incostituzionali le norme sugli studenti figli di clandestini”. La lettera di Fini è arrivata sul tavolo di Maroni il 30 aprile, e il Viminale ha riconosciuto ora che Fini ha ragione: va quindi riscritto l’articolo, voluto dalla Lega, che prevede l’esibizione del permesso di soggiorno per accedere ai servizi pubblici: tolta la scuola, resta il dubbio sul destino della sanità. Infatti gli approfondimenti di spalla sono due: uno dal mondo dei presidi e degli insegnanti, che trasformano le cattedre in barricate e dicono “Siamo educatori, non poliziotti. Qui non si denuncia, si insegna”. Duemila presidi della Cgil, sul sito www.flcgil.it, hanno lanciato la raccolta di firme “Io educo, non denuncio”. A piede pagina, Ignazio Marino rilancia l’allarme medici: “Le presenze degli immigrati in ospedale sono calate in un mese del 20%”.

La lettera di Fini a Maroni sarebbe dovuta rimanere riservata. Invece, il responsabile del Viminale, se l’è trovata spiattellata su tutte le agenzie facendolo infuriare, proprio alla vigilia della discussione a Montecitorio. Lo sostiene l’articolo de LA STAMPA nella sezione di politica interna. Per Maroni, la vera preoccupazione non viene infatti dall’opposizione ma dalle file della sua maggioranza che dovrà votare in aula gli articoli sulle ronde e sul prolungamento della permanenza coatta dei clandestini nei centri di identificazione (Cie). Articoli che, ricorda LA STAMPA, sono stati affossati durante la conversione in legge del decreto sicurezza. L’analisi del quotidiano ipotizza che il governo alla fine proporrà una norma interpretativa che, fatti salvi i principi del ddl, farà venire meno le obiezioni di Fini. Verrà specificato che i pubblici ufficiali non hanno l’obbligo ma la facoltà di denunciare il clandestino.

Nel GIORNALE il tema compare alla pagina 10 con il titolo ” Fini a Maroni: «No ai presidi spia». È polemica sui clandestini in classe”.  Oggi il disegno di legge sulla sicurezza sarà discusso in aula, ieri Fini, presidente delle Camera, ha aperto la questione  con una lettera al ministro Maroni dove sostiene che «per iscrivere i figli a scuola non deve essere necessario il permesso di soggiorno». La Lega ha già fatto sapere di essere pronta a chiedere il voto di fiducia.  Fini scrive che «la norma andrebbe a negare il diritto all’istruzione, che oggi è tutelato  indipendentemente dalla regolare posizione in ordine al soggiorno. Una tale norma sarebbe in Italia incostituzionale e  isolata nel contesto europeo».  La cronista Eleonora Barbieri nota: «Anche nei Paesi in cui  la clandestinità è reato, non c’è una legge che vieti l’accoglienza dei figli di irregolari nelle scuole. Ma di fatto l’empasse italiano sembra replicarsi all’estero perchè il cittadino che manda a scuola il figlio deve  presentare alcuni documenti previsti dalla legge, il clandestino non può essere in possesso di questi documenti, ma i suoi figli andranno comunque a lezione perchè difficilmente un preside non chiuderà un occhio, anzi due». Oggi si preannuncia una giornata  difficile, conclude la Barbieri «che potrebbe portare a esiti  simili al pasticcio  che ha portato la liberazione, in questi giorni, di oltre mille irregolari dai centri  di identificazione e espulsione». Tre box informano sulle regole vigenti in Francia dove la legge è severa con i genitori, ma tollerante con i bambini, nel Regno Unito che  espelle gli irregolari  o li tiene nei centri di accoglienza, ma  i figli vanno a scuola e infine negli Stati Uniti dove i figli degli irregolari sono accolti a scuola, ma non possono beneficiare di borse di studio.

AVVENIRE dedica al tema appena un box: “Fini a Maroni: incostituzionali i presidi-spia” a pagina 10. Stile asciutto, molto di cronaca. Il tema principale della pagina, infatti, è piuttosto la riforma della legge elettorale su cui si rasserenano gli animi: “Sul referendum è tregua Pdl-Lega”. Secondo Massimo Chiari, che firma il pezzo, la Lega sembra pronta a mettere da parte Progetti di rottura (per il nodo referendum) e a seguire il governo che vuole prima concentrarsi su una serie di cose prioritarie: terremoto, crisi economica, sicurezza, infrastrutture, ecc. Mentre Fanceschini attacca: «Il Cavaliere vuole prendersi tutto». È la stessa accusa rivolta al premier da Pier Ferdinando Casini, che però sostiene: appoggiando il referendum, il Pd fa esattamente il gioco di Berlusconi.

Il presidente della camera chiede di rivedere la norma del ddl sicurezza e la maggioranza si adegua. Dopo la denuncia,  Fini ha ottenuto dei risultati. Questo pomeriggio, riferisce ITALIA OGGI, ci sarà un vertice di maggioranza per focalizzare le possibili vie di uscita che esentino la scuola, analogamente a quanto fatto per il servizio sanitario, dalle prestazioni pubbliche elargibili solo a chi è in regola con i documenti. Non è escluso, ipotizza ITALIA OGGI che si possa arrivare a una soluzione soft: una mozione parlamentare che impegna il governo a escludere l’evenienza dei prof spia, a cui seguirebbe una circolare Interno-Istruzione di analogo tenore.  L’articolo, fa anche una panoramica sulla presenza degli alunni stranieri iscritti nell’anno in corso. Ad aggi sono 574.133. Una presenza crescente nelle aule italiane: 73 mila in più in 12 mesi, dieci anni fa, rappresentavano solo lo 0,7% della popolazione scolastica italiana, oggi invece il 6,4% ma in molte province del centro nord raggiungono concentrazioni record fino al 14%.

IL MANIFESTO apre con «Scuola di Polizia» come titolo principale che bene riassume l’idea del quotidiano comunista sulla proposta di Maroni di istituire dei presidi-spia che aiutino nell’individuazione dell’immigrazione clandestina nelle scuole. La stessa opinione che sembra avere Gianfranco Fini presidente della Camera che ha raggiunto il Ministro degli Interni Maroni con una lettera in cui sottolinea gli evidenti problemi di incostituzionalità della proposta leghista.  

E inoltre sui giornali di oggi:

EOLICO
CORRIERE DELLA SERA – In una breve a pagina 21 il CORRIERE riprende una notizia pubblicata dal Financial Time: «l’antimafia sta allargando il terreno di indagine sulle infiltrazioni mafiose nel business dell’eolico in Sicilia. La scorsa settimana Roberto Scarpinato, procuratore all’antimafia palermitana, avrebbe aperto un’indagine focalizzata sulle province di Palermo, Trapani e Agrigento.

LOMBARDIA
CORRIERE DELLA SERA – Svolta anticrisi in Lombardia: Regione e sindacati hanno siglato un accordo da 1,5 miliardi di euro per 80mila cassintegrati e precari lombardi: gli aiuti andranno anche ai lavoratori senza tutele, apprendisti e contratti a termine. La Cgil: «Un modello per l’Italia».

INFERMIERI
SOLE24ORE – Infermieri, il 10% è straniero. Ininterrotto flusso di autorizzazioni allo svolgimento della professione infermieristica per cittadini stranieri, al ritmo di 26 provvedimenti al giorno. Sono soprattutto donne (89%), e coprono i buchi lasciati dagli italiani che non vogliono più fare questo lavoro. In totale gli infermieri in Italia sono 360mila, di cui 33 mila stranieri nel 2008, ma quest’anno cresceranno di sicuro. Eppure non bastano: le stime dicono che da noi mancano almeno 66mila infermieri (qualcuno dice 100mila); il problema è che le facoltà universitarie italiane non hanno posti (solo 14mila) e quindi il ricorso all’estero è obbligatorio.

CARCERE
SOLE24ORE – Allarme capienza: tra poco più di un mese negli istituti di pena italiani si supererà la soglia massima tollerabile di 63mila detenuti (quella regolare è 43mila); per questo ieri è stato presentato al ministro Alfano un piano straordinario del Dap che aumenta di 18mila unità i posti letto, di cui 5000 a regime dal 2010. La spesa necessaria è stimata in 1,5 miliardi per la costruzione di 18 nuovi penitenziari, la fine dei lavori di 9 iniziati e la ristrutturazione di 46 strutture.

ABRUZZO
LA REPUBBLICA – “Rabbia in Abruzzo: sui soldi il governo mente”. Antonello Caporale dà conto della protesta scoppiata inizialmente su facebook e poi trasferitasi ai partiti. Il decreto «è stato ribattezzato decreto abracadabra per le innumerevoli devianza creative con le quali accompagna il processo di ricostruzione dell’Aquila…I soldi per l’Abruzzo in gran parte (4,7 miliardi di euro) saranno racimolati dall’indizione di nuove lotterie, dagli interventi sul lotto e dai sempriverdi provvedimenti antievasione, soldi veri niente e in più le risorse saranno spalmate su un periodo lunghissimo (da oggi al 2013)».

EUROPEE
IL GIORNALE – In avvicinamento alle elezioni europee IL GIORNALE  pubblica in copertina  l’inchiesta  che «svela i trucchi  e i privilegi degli europarlamentari. Cinque anni a scaldare la sedia: alcuni non hanno mai fatto nè un intervento, nè un’interrogazione». La fotografia è stata realizzata da  Alessandro Caprettini, inviato de IL GIORNALE a Bruxelles, che è in libreria con il libro “L’eurocasta italiana” da dove sono presi alcuni passi pubblicati a pagina 3. Qualche cifra: la diaria mensile degli italiani è di 11.703 euro, quella degli spagnoli di 3.126 euro.  Paola Setti  a pagina 2 commenta la classifica degli europarlamentari top ten  più attivi,  Mario Mauro-PdL e più pigri Gianni Rivera-Dc pubblicati ieri da La Stampa.  Fra i privilegi della casta: nel caso di coda in aereoporto  gli eurodeputati volano con gli aerei militari. Gianni Baget Bozzo apagina 2 rileva come il voto alle elezioni europee del 6 e del 7 giugno  si sentirà solo in Italia.
 
ISLAM
AVVENIRE – “Sharia. Le «conquiste» della legge islamica. Dal Pakistan alla Gran Bretagna”. Dura l’accusa di Camille Eid: in molti stati fa già parte dei codici giuridici. In altri ha conquistato nuovi spazi. E anche nella laica Europa alcuni aspetti della legge islamica hanno ottenuto un riconoscimento formale. Nel nome del relativismo culturale e giuridico a cui l’Occidente s’inchina. 

AFGHANISTAN
IL MANIFESTO dedica una pagina alla tragica morte della bambina per mano di un soldato italiano. Oltre alla cronaca e alle spiegazioni di rito da parte delle istituzioni e delle gerarchie militari, che parlano di incidente ma di procedure rispettate, è pubblicato (con richiamo in prima pagina) un articolo di Giuliana Sgrena che racconta come questi fatti la portino a rivivere la sua vicenda legata alla morte di Calipari. Per la Sgrena tra ieri e oggi non ci sono differenze ed è inaccettabile parlare di incidente. «Non si può liquidare la morte di una ragazzina come un incidente».
 
FIAT
IL MANIFESTO – sottolinea l’apertura dei tedeschi al piano italiano e la conseguente impennata dei titoli fiat in borsa. Nella realtà il quotidiano comunista sottolinea che non sono tutte rose e fiori e che la missione tedesca appare decisamente impossible. I sindacati tedeschi infatti storcono il naso impauriti dalla possibilità di licenziamenti a pioggia. È una partita a scacchi, anzi per dirla come Scalfari, a Scopone scientifico. Bisognerà vedere se Marchionne è un giocatore abbastanza esperto nello spariglio.

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