Non profit
CAMPAGNE. Svuota l’armadio e aiuta una donna a tornare libera
Sabato 9 maggio Caritas Ambrosiana e la diocesi di Milano mobilitate per sostenere la campagna a favore delle donne abusate e costrette a prostituirsi
Sabato 9 maggio, tutta la diocesi di Milano è inviatata a mobilitarsi nella raccolta degli indumenti usati. Una giornata di lotta allo spreco e di solidarietà, che quest’anno sostiene la campagna “Non più vittime” per le donne abusate, maltrattate e costrette a prostituirsi sulla strada.
Sabato 9 maggio, infatti, Caritas Ambrosiana promuove in tutta la diocesi la tradizionale raccolta di indumenti usati, una giornata speciale di solidarietà e lotta allo spreco, intitolata “Non più vittime”. L’iniziativa va a sostenere il sistema di accoglienza, creato in questi anni da Caritas, per le donne abusate, maltrattate e costrette a prostituirsi, tutte dunque, in modi diversi, vittime di violenza. In particolare, il ricavato dall’attività di riciclo degli abiti sarà utilizzato per sostenere i volontari che avvicinano le ragazze sulla strada, le comunità che offrono protezione e alloggio a quelle che abbandonano il racket, le cooperative che danno loro un’alternativa lavorativa. Una “filiera di solidarietà”: unità mobili, appartamenti, laboratori artigianali, grazie alla quale oggi molte donne hanno ritrovato il coraggio di tornare libere. La rete di solidarietà, inoltre, offre sostegno e aiuto anche a donne vittime di abusi e maltrattamenti.
Partecipare alla campagna “Non più vittime” è semplice. In questi giorni le parrocchie stanno distribuendo i sacchi con i loghi della Caritas. Sarà sufficiente riempirli e portarli nei luoghi indicati, entro la data stabilita. Per favorire la raccolta, quest’anno è stata data la possibilità ai singoli cittadini di contribuire anche direttamente. Il giorno della raccolta, il 9 maggio – e solo quel giorno – se la propria parrocchia non ha aderito all’iniziativa, si potranno consegnare i vestiti alle squadre di volontari presenti nei centri di smistamento, presso le stazioni ferroviarie o nelle piazzole container più vicine (la mappa è disponibile sul sito www.caritas.it).
Come Caritas aiuta le donne vittime di violenza
In base all’articolo 18 del Testo Unico sull’immigrazione, le donne costrette a prostituirsi ottengono un permesso di soggiorno se denunciano i propri sfruttatori o accettano un percorso di recupero sociale. Grazie a questo articolo, introdotto undici anni fa, Caritas Ambrosiana ha potuto sviluppare una vera e propria filiera di solidarietà. La filiera è composta da 8 unità di strada e 11 strutture di ospitalità tra appartamenti e comunità di accoglienza. Altre 8 strutture sono dedicate alle donne maltrattate. Il sistema, o “filiera” funziona grazie all’impegno di moltissimi volontari e operatori. Quasi tutte le donne che hanno partecipato ai percorsi di ospitalità hanno denunciato i propri sfruttatori.
Lo scorso anno, la raccolta diocesana degli indumenti usati ha coinvolto 600 parrocchie (circa il 50% delle comunità della Diocesi di Milano) e 3mila volontari. Questo impegno corale ha consentito di recuperare e riciclare circa 700mila chili di filato. Il ricavato dell’attività di riciclo ha permesso di ospitare italiani e stranieri sfrattati, di aiutare ragazze madri senza casa e lavoro, di sostenere famiglie povere durante la malattia dei propri cari. Gli abiti gettati via, insomma, si sono trasformati in una chance per chi pensava di essere arrivato al capolinea.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.