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CLASS ACTION. Impossibile in materia ambientale

Lo prevede il nuovo testo della norma. La denuncia di Legambiente

di Redazione

“Non solo si continua a rimandare la sua entrata in vigore, ma si modifica anche il testo in maniera sempre piu’ restrittiva e limitativa dei diritti dei cittadini”. E’ un commento preoccupato quello di Legambiente alla notizia “dell’ennesima modifica” e “dell’ennesimo rinvio” dell’entrata in vigore della norma che autorizza l’azione collettiva risarcitoria, la famosa class action, annunciata a fine 2007 e rimandata, prima a gennaio 2009, poi a giugno dello stesso anno e ora al primo luglio, con una importante modifica del testo che, di fatto, sottolinea Legambiente, “esclude qualsiasi ricorso alla class action in materia ambientale” espreimendo quindi preoccupazione per una “norma svuotata svuotata dei contenuti” e lanciando un appello al Parlamento perche’ “ci ripensi”.

“E’ chiaro -afferma il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza– il tentativo di spuntare da subito le armi dei cittadini. La modifica al testo infatti, fa si’ che molte associazioni, come quelle ambientaliste, pur occupandosi dei diritti delle persone non possano servirsi di questo strumento, perche’ non rientrano nell’elenco di quelle consumeriste. Eppure questo strumento rappresenterebbe un’innovazione importante in questo paese perche’ lo inserirebbe finalmente tra le piu’ evolute democrazie occidentali, al pari degli Usa”. “La modifica attuale invece, -continua Cogliati Dezza- rappresenta un passo indietro molto grave rispetto al testo originario perche’ cancella un dispositivo fondamentale anche per la difesa dell’ambiente oltre che del diritto dei cittadini di vivere in un paese sano dal punto di vista ambientale. Evidentemente Erin Brockovich in Italia non otterrebbe mai giustizia”


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