Economia

SALUTE. Fondazione Paracelso combatte l’emofilia afghana

La Fondazione insieme al centro di emofilia «A. Bianchi Bonomi» di Milano avvia un prgetto di formazione di medici e tecnici per fronteggiare la patologia che affligge l'Afghanistan

di Redazione

A Milano, in occasione della Giornata Mondiale dell’Emofilia 2009, si è tenuta la Presentazione alla Stampa de «Il diritto alla cura non ha confini», il progetto di aiuti in Afghanistan  promosso da Fondazione Paracelso ONLUS, l’ente no-profit che dal 2004 si occupa di emofilia in Italia.
Andrea Buzzi, presidente della Fondazione, ha raccontato la genesi dell’iniziativa di aiuti internazionali all’origine della quale c’è la drammatica storia di un bambino Taimoor, emofilico B (la forma più rara della patologia) di un piccolo paesino dell’Afghanistan. Il suo caso, che presentava sintomi molto gravi, ha generato un’attenzione particolare verso i malati di emofilia dell’Afghanistan ed ha messo in moto un percorso di assistenza e di aiuti.
Il caso singolo è stato la cassa di risonanza per la creazione di un progetto più grande, efficiente ed organico che ha l’obiettivo di diffondere la cultura della cura di questa rara malattia in un paese sfiancato dalla guerra.
Il progetto partirà la prima decade di maggio e propone di formare in Italia un medico e un tecnico di laboratorio afghani affinché acquisiscano le competenze professionali adeguate ad affrontare l’emofilia e possano importarle nel loro paese d’origine.
Grazie al contributo del responsabile della cooperazione Italia/Afghanistan Arif Oryakhail, si è dato il via ad un attento lavoro di selezione di due specialisti che avessero i requisiti adeguati a sviluppare il progetto. Il percorso di formazione dei due medici si terrà presso il centro di emofilia «A. Bianchi Bonomi» di Milano. Il successo dell’iniziativa e gli effetti prodotti saranno riscontrabili fra 6 mesi.


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