Politica

TERREMOTO. CittàItalia, sì all’adozione a distanza dei monumenti

Ledo Prato: «un metodo pragmatico che potrebbe dare buoni frutti»

di Maurizio Regosa

I monumenti danneggiati dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo per i quali l’Italia chiederà una sorta di “adozione a distanza” ai paesi stranieri saranno 44. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «Da oggi pomeriggio», ha detto il premier, «partirò a contattare tutti i capi di stato e di governo che si erano fatti avanti per darci un aiuto. Il presidente della Regione e il ministro degli Esteri mi aiuteranno in questa attività e sono abbastanza convinto che avremo delle ottime risposte che potranno testimoniare l’amicizia di molti paesi nei nostri confronti». «In occasione del G8 che verrà spostato in Abruzzo», ha detto ancora Berlusconi, «sarà certamente doveroso accompagnare i capi di stato e di governo sul luogo in modo che possano direttamente e personalmente rendersi conto di quello che restaureranno». All’adozione a distanza farà quindi seguito una verifica concreta dello stato dei lavori. Un metodo pragmatico e che potrebbe dare buon frutti. È ad esempio il parere di Ledo Prato, segretario generale della Fondazione CittàItalia (che ha lanciato una raccolta fondi per il restauro del teatro Stabile d’Abruzzo). «Germania, Spagna, America: ciascuna ha delle ragioni differenti per collaborare a questa iniziativa. La Germania ad esempio per via di una strage che i nazisti fecero a Onna durante la Seconda guerra mondiale. La Spagna perché il castello de L’Aquila venne costruito dagli spagnoli». «Più in generale», prosegue Prato, «l’idea del gemellaggio sembra interessante. Perché rende esplicita a responsabilità di chi offre il proprio contributo. Potrebbe essere una via da percorrere in generale per tutti quei beni collettivi che necessitano di interventi. In più permette di aprire più cantieri contemporaneamente, affrettando così i tempi».

 

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