Economia

G8 AGRICOLTURA. Un miliardo gli affamati nel mondo

"Una persona su sei si addormenta senza avere consumato abbastanza cibo", riporta la Coldiretti. "Il raccolto cala e il numero di chi ha fame ha superato ogni record"

di Redazione

Calano i raccolti mondiali e il numero di affamati supera per la prima volta il miliardo per effetto dei cambiamenti climatici e delle speculazioni finanziarie sul cibo che solo per il grano sono costate 200 miliardi di dollari in un anno. E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento al documento elaborato dai rappresentanti delle agricolture degli otto paesi piu’ sviluppati, nel quale si sottolinea la necessità di aumentare la produzione mondiale di alimenti in quantità e qualità e si prende atto del mancato raggiungimento dell’obiettivo delle Nazioni Unite di dimezzare la percentuale del numero di persone che soffrono la fame entro il 2015. “Il fatto che un abitante del pianeta su sei oggi si addormenti senza avere consumato sufficiente cibo durante la giornata conferma la necessità di azione emersa nell’incontro degli otto ministri”, sottolinea la Coldiretti.

La produzione cerealicola mondiale nel 2009 sara’ infatti inferiore rispetto ai livelli dello scorso anno, secondo una analisi della Coldiretti sui dati dell’ultimo rapporto Fao Crop prospects and food situation (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare). In Europa e negli Stati Uniti, nonostante condizioni generalmente favorevoli per il grano invernale, le superfici seminate sono diminuite per le basse quotazioni e sono previste in calo come pure le semine primaverili di granoturco e grano e dopo oltre 30 anni, per la prima volta, anche la produzione di carne e pollame negli allevamenti statunitensi, sulla base dei dati del Usda. Una tendenza che – secondo la Coldiretti – è destinata ad influenzare i consumi alimentari mondiali considerato che negli Stati Uniti, che sono il principale esportatore di alimenti, si ottiene il 10 per cento della produzione agricola mondiale. Le previsioni degli Stati Uniti sono aggravate dalle tendenze in atto su scala mondiale dove le stime per i paesi a basso reddito con deficit alimentare sono al ribasso per la produzione cerealicola. Le prime previsioni indicano un raccolto di mais piu’ ridotto in Africa australe. Condizioni di siccita’ prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in Asia, specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e’ stata dimezzata a causa della grave siccita’ in Argentina.

Accanto all’effetto climatico, il calo dei raccolti è stato certamente provocato dalla volatilità delle quotazioni delle materie prime. “E’ quindi importante l’impegno dei Ministri dell’agricoltura degli otto Paesi piu’ sviluppati a combattere la speculazione sulla fame che, solo per il grano, ha bruciato nel mondo quasi 200 miliardi di dollari”, rimarca la Coldiretti, “con le quotazioni che sono crollate da 12,5 dollari per bushel (0,46 dollari al chilo) dello scorso anno ad appena 5 dollari per bushel (0,18 dollari al chilo) al Chicago Board of Trade (Cbot) mentre i prezzi dei prodotti alimentari derivati come pane e pasta hanno continuato ad aumentare nei paesi ricchi e in quelli poveri.

Per combattere la guerra alle speculazioni sui prodotti essenziali per l’alimentazione, in difesa dei redditi delle imprese e consumatori, è importante una gestione più attenta delle scorte alimentari con la creazione di stock o riserve mondiali per fronteggiare le situazioni di carenza di prodotto negli scambi internazionali, come richiesto dagli agricoltori degli otto paesi al “G8 Farmers Meeting” promosso dalla stessa Coldiretti.


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