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Mine antiuomo: dopo la messa al bando il via alla distruzione

Dello smaltimento delle scorte in dotazione alle forze armate italiane si occuperà la Direzione generale degli armamenti terrestri

di Redazione

Gazzetta ufficiale: le competenze, le modalità e l?organizzazione della distruzione delle scorte di mine antipersona in dotazione alle Forze armate. Le disposizioni sono contenute nel decreto legge pubblicato lo scorso 17 ottobre sulla Gazzetta ufficiale, serie generale n. 243. A un anno dall?approvazione della legge sulla messa al bando delle mine antiuomo. Spetterà alla Direzione generale degli armamenti terrestri il compito di gestire la distruzione delle scorte di mine antipersona attualmente in dotazione alle Forze armate del nostro Paese. L?intera operazione sarà programmata attraverso l?istituzione di un registro delle mine in cui figurerà l?inventario del materiale da smaltire, le denunce presentate al ministero dell?Industria, le modalità e i periodi dell?attività di distruzione, nonché l?inventario delle mine affidate alle Forze armate per l?addestramento in operazioni di smaltimento. È quanto stabilisce il decreto del 2 ottobre 1998 che attua la legge del 29 ottobre 1997 per la messa al bando delle mine antipersona, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dello scorso 17 ottobre, serie generale n. 243. Il provvedimento, firmato dai ministri degli Esteri, dell?Industria e della Difesa, affida l?attività fisica di distruzione delle mine allo stabilimento militare di Baiano di Spoleto o ad altre strutture competenti, nel caso in cui questo non sia in grado di far fronte alle esigenze di smaltimento. La Direzione generale degli armamenti potrà infatti affidare la distruzione delle mine a ditte private tramite il programma di demilitarizzazione gestito dall?apposita Agenzia Nato o mediante una gara internazionale.


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