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Adozioni fai da te, ora basta

Per la convenzione dell’Aja non si parla ancora di approvazione.E il magistrato Luigi Fadiga snocciola le cifre di un fallimento annunciato: «Meno di un terzo delle adozioni sono “pulite”»

di Redazione

Le adozioni internazionali in Italia sono ormai «fuori controllo». Lo Stato «non riesce più a monitorare il fenomeno» e impera il ?fai da te?. I pericoli più volte denunciati dalle associazioni che si occupanio di adozione sono stati autorevolmente rilanciati in questi termini, pochi giorni fa, dal presidente del tribunali dei minori di Roma, Luigi Fadiga. E tutto questo mentre giace ancora all?esame del Senato la convenzione dell?Aja che dovrebbe finalmente regolamentare il settore delle adozioni internazionali, introducendo severi controlli e garanzie che tutelino l?interesse dei minori e anche delle coppie italiane (sempre più numerose) che desiderano dare una famiglia a bambini che non ce l?hanno più. Mentre si perde tempo prezioso, dunque (è dal 1995 che la convenzione ha iniziato il suo iter parlamentare) si stanno verificando tutti i peggiori rischi paventati da più parti. Qualche cifra per comprendere meglio le dimensioni del fenomeno: in Italia nel 1997 sono stati adottati 2095 minori stranieri, mentre le domande arrivate agli uffici competenti sono state 6217 (+ 9% rispetto al ?96), andate ad aggiungersi alle altre 21.121 domande giacenti. Una situazione evidentemente bloccata, che dà vita a un fenomeno incontrollabile di ?adozioni fai da te?, portate avanti dai genitori con mezzi propri e tramite mediatori improvvisati, senza passare dagi enti autorizzati, che infatti hanno gestito meno di un terzo (28%) delle adozioni del 1997. Un dato che scende al 18% se si analizzano le provenienze dai Paesi dell?Est europeo. «Degli oltre 170 bambini stranieri giunti nel Lazio per essere adottati nel ?97», ha dichiarato Luigi Fadiga, «Il 60 per cento proveniva da Paesi in cui non opera nessun ente autorizzato, la maggior parte dall?Est europeo, un terreno di caccia per genitori in cerca di un figlio». Parole clamorosamente confermate dai flussi di minori adottati registrati dal ministero di Grazia e giustizia sempre nel 1997: rispetto al 1995 (anno in cui il cammino della convenzione dell?Aja era appena iniziato, e dunque erano ancora lontane le regole che dovrebbero scoraggiare il mercato di bambini) le adozioni di minori russi sono aumentate del 120% (da 255 a 561), e quelle di bulgari del 75% (da 127 a 223), mentre sono crollati gli ingressi di bambini brasiliani (-81%), colombiani (-40%) e indiani (-30%), fenomeno dovuto alla necessità di recarsi in questi Paesi in aereo e quindi di sottostare a controlli doganali più severi. Nell?Est europeo invece è possibile andare in macchina, senza dare troppo nell?occhio. Per avere il figlio che desiderano, poi, i genitori sono disposti a tutto e vengono letteralmente ?spremuti? da mediatori senza scrupoli che negli ultimi mesi hanno alzato i prezzi della compravendita (fino a 50 milioni!) proprio nella consapevolezza che tra poco la pacchia potrebbe finire. Ma tra quanto? Sulla legge di ratifica della convenzione dell?Aja si è sviluppato un ping pong parlamentare senza precedenti tra Camera e Senato, che ne ha ritardato l?approvazione. La crisi di governo, poi, ha aggravato la situazione, paralizzandola. Le associazioni che si occupano di adozione internazionale, e in particolare gli enti autorizzati, da almeno due anni hanno ingaggiato una dura battaglia perché si facesse presto. Una battaglia cui occorre dare fiato ora, premendo sul presidente del Senato Mancino perché metta la votazione sulla Convenzione dell?Aja al primo posto del calendario dei lavori. Faxate all?ufficio di presidenza al numero 06/ 67062022.

La campagna
Promotore
?Vita?, enti autorizzati all?adozione internazionale
Obiettivo
Ottenere dal Senato la sollecita approvazione della convenzione dell?Aja che regolamenta le adozioni internazionali
Come aderire
Inviare un fax all?ufficio di presidenza del Senato, all?attenzione del presidente Nicola Mancino, al numero 06/67062022


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