Welfare

Bolzano vara l’housing sociale per il ceto medio

Dalla Provincia alloggi in affitto a prezzi calmierati

di Francesco Dente

Una casa per chi non ce la fa a sostenere il costo dell’affitto ma non è così povero da rientrare nelle graduatorie per le case popolari. La Provincia di Bolzano aggiunge un mattone alle politiche di housing sociale e vara un programma per calmierare il mercato libero degli appartamenti in locazione. Dopo il via libera alla costruzione di nuovi alloggi per le fasce sociali più deboli, la Provincia guidata da Durnwalder ha approvato, infatti, il primo programma per la realizzazione di mille abitazioni in locazione da destinare a chi può contare su un reddito certo. Appartamenti in cui si potrà restare solo per dieci anni; a meno che il locatario non lo acquisti al termine del contratto di fitto. Al termine il posto sarà ceduto ai nuovi inquilini.
Un programma ambizioso, quello altoatesino, che potrà contare su un finanziamento di 14 milioni annui per tre anni, a partire dal 2009. Quarantadue milioni di euro, dunque. Somme a fondo perduto che la Provincia assegnerà sia per agevolare l’acquisto del terreno su cui edificare le abitazioni, sia per sostenere il costo di costruzione. Per l’esattezza, saranno riconosciuti ai destinatari 500 euro a metro quadro fino a un massimo di 42mila euro. Non è l’unica novità messa in cantiere nel Tirolo. Il Piano (Deliberazione della Giunta provinciale n. 4732, 15 dicembre 2008) prevede che potranno concorrere alla realizzazione degli appartamenti non solo i Comuni ma anche le società o gli enti senza fine di lucro. «È il caso, ad esempio, delle fondazioni o delle cooperative. Il riferimento, in questo caso, non è però alle cooperative edilizie, che per legge possono costruire alloggi solo per i soci, ma a società che abbiano, espressamente, lo scopo di costruire e affittare alloggi», spiega il dirigente provinciale della ripartizione Edilizia abitativa, Adolf Spitaler. Sarà una convenzione con l’Amministrazione a stabilire i criteri per l’erogazione del contributo a fondo perduto, per l’assegnazione delle abitazioni, per la determinazione del canone di locazione nonché del prezzo di cessione delle abitazioni. Municipalità e soggetti privati non profit, inoltre, potranno sia costruire che acquistare o ristrutturare le case da immettere nel mercato degli affitti.
I Comuni, al momento, stanno individuando i terreni su cui costruire e i soggetti atttuatori. «Servirebbero nuovi strumenti per accelerare l’acquisizione dei suoli se non si vuole che il programma resti sulla carta», taglia corto il dirigente. Il costo della locazione sarà di 616 euro mensili per un’abitazione di 80 metri quadri. Una spesa decisamente più alta dei 170 euro mensili degli alloggi sociali ma concorrenziale rispetto alle cifre, ben più salate, della piazza bolzanina. La delibera provinciale, stabilisce, infatti che i locatari dovranno disporre di una capacità economica in grado di soddisfare due importi: il doppio del reddito minimo di inserimento provinciale e il canone provinciale previsto per l’abitazione.


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