Mondo

TERREMOTO. Il responsabile di Mcl, sfollato e insieme coordinatore degli aiuto

Domenico De Nardo, presidente della sezione di L'Aquila, racconta i suoi giorni in prima linea

di Carmen Morrone

Mcl è un’associazione di promozione sociale, ma la sezione provinciale de L’Aquila ha dimostrato di essere pronta  ad affrontare anche le emergenze. MCL Aquila infatti è arrivata poche ore dopo il sisma nei paesi della cintura  tra cui Onna, San Gregorio, Paganica. «Abbiamo portato una parola di conforto e subito dopo abbiamo cercato  di renderci utili per le necessità pratiche», racconta Domenico De Nardo che da lunedì dorme nella tendopoli di Basciano. La sua casa, come dicono qua “ha tenuto” ma  per le procedure di sicurezza anche chi ha ancora una casa non ci può tornare ad abitare senza l’autorizzazione dei Vigili del Fuoco.
Lunedì alle 3.30 del mattino Domenico de Nardo è scappato insieme alla sua famiglia nella piazza di Basciano e dalle prime notizie si era reso conto di quanto stava accadendo nella sua città. Messa in sicurezza la propria famiglia, lui e altri associati di MCL hanno cominciato a pensare  agli altri.
«Facendo leva sulle nostra esperienza  di organizzatori di eventi, di sagre,  di feste, abbiamo messo a  disposizione i gazebo e le cucine mobili, panche e tavoli.I nostri associati che hanno potuto raggiungere  i paesini hanno cucinato per i terremotati e hanno potuto avere il pranzo caldo già lunedì».
«Queste persone stavano vivendo una tragedia, che in questi paesi ha portato non solo distruzione, ma anche morte, e avevano bisogno anche solo di una mano sulla spalla, di sentire qualcuno accanto a loro.   Non smettevano di ringraziarci».
Ringraziamenti anche da parte della Protezione civile.«Hanno apprezzato il nostro lavoro e sono subentrati loro a gestire l’emergenza». Ma presto la palla ripasserà alle associazioni sul territorio.
«Quando la Protezione civile se ne andrà anche le associazioni si dovranno prendere in carico la nuova realtà  della città, le nuove esigenze dei cittadini. Il mondo del volontariato è chiamato, ognuno per le proprie competenze, alla ricostruzione».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA