Welfare

Qui il nonno è curato col marchio di qualità

Pubblico e privato in gara per garantire a chi non è autosufficiente il diritto all’assistenza. Così, l’Ospedale Niguarda apre una nuova divisione di geriatria e un laboratorio di ricerca.

di Carlotta Jesi

Per accorgersene bastava dare un?occhiata in giro, ma da quando l?Auditel ha deciso di ?invecchiare? il campione di pubblico su cui i media misurano la gradibilità dei loro prodotti, non ci sono più dubbi. I protagonisti del Terzo millennio italiano avranno i capelli bianchi. Che stessimo invecchiando lo diceva da tempo il Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite, secondo cui il Bel Paese, con i suoi 10 milioni di anziani, è la prima nazione al mondo in cui la popolazione al di sopra dei 65 anni supera quella al di sotto dei 15. Come reagire? C?è chi si circonda di consulenti marketing non più giovanissimi o chi, come alcune istituzioni e la società civile, analizza e risponde ai bisogni di questo esercito canuto. Ossia la solitudine, l?emarginazione e, soprattutto, la cura di malattie altamente invalidanti e tipiche della Terza età come l?Alzheimer e il Morbo di Parkinson. È il caso della città di Milano, che conta oggi 280.000 anziani e un abitante in età lavorativa su tre con un genitore a carico. Una città che deve capire dove ?collocare?coloro che non sono più autosufficienti e abbisognano di assistenza continua ed eliminare i ricoveri non necessari dannosi sia per gli anziani che per le strutture sanitarie. «Ogni giorno», spiega il Professor Carlo Vergani, direttore della Cattedra di Gerontologia e Geriatria dell?Università degli Studi di Milano, «4 letti su 10 sono occupati da pazienti anziani con bisogni assistenziali più che di tipo sanitario». Insomma, un mare di necessità cui la capitale lombarda risponde in questi giorni con due grandi iniziative: una nuova Divisione di Geriatria presso l?Ospedale maggiore di Milano e un centro per la cura e assistenza di anziani non autosufficienti presso il Centro Girola della Fondazione Don Carlo Gnocchi. A parlarci della prima, che con un laboratorio per lo studio e la terapia delle malattie dell?anziano e un Day Hospital con ambulatorio geriatrico offrirà assistenza costante e multi disciplinare a pazienti di età compresa tra i 65 e gli 85 anni, è ancora il Prof. Vergani. «I nostri assistiti al Day Hospital percorreranno un vero e proprio cammino diagnostico: prima tappa alla sezione psico-comportamentale per l?analisi dello stato affettivo e cognitivo, quindi a quella respiratoria per verificare la capacità polmonare, e via così con analisi della pressione, dello scheletro, del cuore e del metabolismo che, nel caso, può proseguire con un effettivo ricovero». Ventisettemila metri quadri, 120 posti letto riservati ad anziani non autosufficienti e 30 posti per disabili gravi, 2 geriatri a tempo pieno, guardia medica 24 ore al giorno, 14 infermieri e 54 ausiliari socio assistenziali sono invece i numeri del nuovo Centro Girola Fondazione Don Carlo Gnocchi. Che, a due passi dall?Ospedale Niguarda, sarà la prima residenza socio sanitaria con certificazione di qualità: ossia con garanzia del buon funzionamento del servizio da ottenere dopo i primi due anni di attività. Un investimento da 15 miliardi per un indirizzo sicuro che fin dalla sua fondazione nel 1959, prima con i ragazzi difficili e oggi con i loro nonni (17 sono i centri in tutta Italia), offre accoglienza e assistenza a chi si trova in difficoltà. E anche una grande scommessa radicata al territorio che, come dice il presidente della Fondazione Don Carlo Gnocchi Mons. Angelo Bazzari, «nasce dalla profonda convinzione che la vita vada servita dall?inizio alla fine costruendo un ambiente in cui gli anziani vivano con dignità». Ma anche con tecnologia: dalle stanze a due posti dei sei padiglioni immersi nel verde ci si può collegare a computer. E attenzione ai loro bisogni e personalità: ogni paziente ha un tutuor e i piani di ciascun padiglione sono contraddistinti da colori diversi. Centro ?Girola-Fondazione Don Gnocchi?, via C. Girola 30 Milano, 02 /40308710/711 Divisione di Geriatria dell?Ospedale Mag-giore, via Pace 9, 20122 Milano, 02/55017230.

Popolo in grigio
  • Anziani in Italia
  • 9.900.000
  • Non autosufficienti
  • 1.980.000
  • Colpiti dal morbo di Alzheimer
  • 550.000
  • Colpiti dal morbo di Parkinson
  • 220.000
  • Anziani che vivono soli
  • 2.2500.000
  • Con pensine minima
  • 4.721.500
  • Con pensione sociale
  • 586.900
  • La regione più vecchia
  • Liguria
Down,alleanza europea per i diritti «La sfida che ci viene proposta in questo scorcio di fine millennio, è di avere larghezza di mente e di cuore, di programmi e di azione. Potremo così curvarci su ogni debolezza per assumerla e soccorrerla». È con questo intento, espresso dal Cardinale Carlo Maria Martini, che si è svolto a Milano il secondo convegno europeo sugli handicappati intellettivi e i soggetti con sindrome Down. Un intero ?popolo?, quasi uno stato tra gli altri stati membri che reclama un riconoscimento effettivo da parte della società, il diritto allo studio e, soprattutto, un lavoro. In breve, pari opportunità. Che la testimonianza diretta di genitori, imprenditori e operatori del settore come Giovanni Lodico , responsabile dell?inserimento e formazione dei soggetti con handicap intellettivo di MacDonald?s Food Italia, hanno dimostrato non essere solo un?utopia. Indicando nell?associazionismo e nella cooperazione sociale i settori più facilmente accessibili ai disabili intellettivi e a quelli colpiti da sindrome down. E nel superamento degli istituti di ricovero il primo, necessario passo, verso un reale sviluppo delle politiche sociali. Grande spazio è stato riservato al ruolo che l?Unione Europea può giocare in questo processo di sviluppo con il suo programma ?Horizon? . In questa direzione si muove l?Associazione Genitori e Persone con Sidrome Down di Milano che ha proposto una piattaforma comunitaria su temi quali gli aiuti domiciliari, i centri diurni, le comunità alloggio. Molti i progetti di intervento su cui è possibile ottenere ulteriori informazioni a: Ulces, via Artisti 36, 10124 Torino, tel 011/8122327 fax 011/8122595.


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