Formazione

I volontari senza rete

Stipendio adeguato, mantenimento del posto di lavoro, oneri previdenziali: per chi parte stanno diventando un miraggio. Il 6 dicembre raduno a Verona. Per una nuova legge sulla cooperazione

di Paolo Giovannelli

«Bisogna soprattutto credere nella solidarietà dei popoli e vivere esperienze come queste con assoluta disponibilità, sapendo di avere in cambio un arricchimento umano e professionale. Noi ci consideriamo privilegiati». Così due sposi novelli, Luisa Soffritti e Giulio Baraldi, rispettivamente pedagogista ed educatore, descrivono lo spirito del volontariato internazionale: sono in partenza per Nyarema, Ruanda, dove lavoreranno con altri volontari e alcuni missionari di Lucca. Per il 6 dicembre prossimo Volontari nel mondo-Focsiv, la Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario, sta organizzando il ?Primo raduno nazionale dei volontari rientrati?. La manifestazione, che vuole dare maggiore visibilità in Italia a chi dedica anni di vita alle popolazioni del Terzo mondo, è in programma a Verona proprio il giorno dopo la Giornata mondiale del volontariato proclamata dall?Onu. In contemporanea con l?appuntamento nazionale di Verona, le 55 ong associate alla Focsiv gestiranno iniziative a livello locale. «Questo raduno», spiega il direttore generale Focsiv, Sergio Marelli, «è la novità di quest?anno. Un modo, simpatico, per far incontrare ancora i nostri volontari che hanno operato, anche negli anni passati, nelle aree del mondo più povere e in crisi. Sarà bello rivedersi e ricordare quanto di positivo siamo riusciti a fare. A Verona aspettiamo almeno mille volontari internazionali, anche se per la nostra Federazione, in 27 anni, hanno servito in più di 15 mila». Ma quella di Verona sarà soprattutto una manifestazione per supportare la legge sul volontariato internazionale in discussione al Parlamento all?interno della legge di riforma della cooperazione allo sviluppo. Esiste infatti una proposta di ad hoc i cui primi firmatari sono i senatori Tino Bedin e Gian Guido Folloni. «Non è assolutamente pensabile», riprende Marelli, «che l?Italia, primo Paese a promulgare una legge sul volontariato internazionale (con la revisione nel febbraio ?70 della ?legge Pedini? del 1966, sul rinvio e la dispensa dal servizio militare per chi prestava servizio volontario civile nei Paesi in via di sviluppo – ndr), oggi è il fanalino di coda nell?Unione europea». Infatti la Gran Bretagna ha attualmente 2.500 volontari internazionali, la Francia 1.900, mentre, in Italia, il ministero degli Esteri ha registrato quest?anno meno di 100 contratti da volontario internazionale (nel 1991, cioè appena sette anni fa, solo da parte Focsiv – nelle cui file servono oggi circa l?80% dei volontari internazionali dell?Italia – i contratti erano 1.200). L?essere ?registrati? con un contratto della Farnesina significa maggiori garanzie per il volontario internazionale che, oltre a un stipendio che può raggiungere il milione e mezzo di lire, ottiene anche gli oneri previdenziali e la conservazione del posto di lavoro in Italia. Tutele che difficilmente le ong, sui progetti interamente autofinanziati, possono garantire. «Ogni anno», aggiunge il presidente di Volontari nel mondo-Focsiv, Luca Jahier, «oltre 5 mila persone ci offrono la loro disponibilità a partire. Ma sono scoraggiate dalla mancanza di una legge. Perciò chiediamo che sia prevista, nella riforma della cooperazione internazionale, una normativa specifica e autonoma, agile e adeguata, di tutela e di sostegno del volontariato internazionale». Volontari nel mondo-Focsiv ha anche tracciato un profilo del volontario internazionale, che emerge dai dati statistici calcolati sui 430 volontari Focsiv partiti nel 1997 (di cui 172 con contratto registrato al ministero degli Esteri). L?età media è sui 40 anni, il 40% è laureato, in 136 sono partiti con la propria famiglia. Principali settori d?intervento la sanità, l?agricoltura e la zootecnia, l?istruzione, l?artigianato, la piccola imprenditoria e gli aiuti alimentari. Il 6 dicembre, a Verona, saranno consegnati anche gli Oscar del volontariato internazionale a chi si è particolarmente distinto in azioni di aiuto al prossimo nei Paesi in via di sviluppo.


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