Mondo

800 persone dormono sui treni

Parla Paolo Diani a capo dei 385 volontari delle Misericordie

di Maurizio Regosa

Mentre la Protezione civile Abruzzo fa sapere di non potere accogliere, almeno per i primi giorni del dopo terremoto, volontari civili privati (che, privi di una formazione specifica, faticherebbero ad inserirsi utilmente nella catena dei soccorsi), Vita.it ha raggiunto telefonicamente Paolo Diani, direttore dell’Ugem – la struttura di protezione civile delle Misericordie. Diani è uno dei 385 volontari della confederazione che hanno raggiunto le zone colpite dal terremoto.


Dove siete in questo momento?
 Siamo a 23 chilometri dall’Aquila, a Bazzano vicino a Paganica. Proprio vicino all’epicentro della scossa. Abbiamo appena finito di montare il primo campo per 335 persone. Adesso stiamo andando a montare il secondo campo, da 400 posti.


E per mangiare?
Abbiamo montato quattro cucine da campo. Una per  i volontari e un’altra per le Ferrovie dello stato: ci sono 800 persone che dormono sui treni. Abbiamo approntate anche 9 postazioni mediche avanzate.


Di quali aiuti avete più bisogno?
Stanno affluendo generi di prima necessità e su questo fronte le cose direi che vanno abbastanza bene. Adesso bisogna cominciare a pensare al dopo, a raccogliere i fondi per far fronte ai danni che sono enormi. Insomma guardare al futuro.


Com’è il tempo?
 Adesso si sta bene, c’è il sole. Ma di notte fa freddo. Questa notte siamo scesi a meno due. Non so come siano le previsioni per i prossimi giorni.


Problemi logistici?
Noto che mentre le associazioni nazionali, noi, Anpas e altri… quelle della Consulta per intenderci, si muovono in un certo modo, quelle regionali tendono a preoccuparsi prima di costruire i campi per i volontari e solo dopo le tende per la popolazione.


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