Famiglia

TERREMOTO. Bambini, come aiutarli

Quindici consigli del Telefono Azzurro per i genitori di minori vittime di un evento traumatico come il terremoto. Il 114 a disposizione.

di Redazione

Come puo’ un genitore aiutare un bambino vittima di un evento traumatico come il terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo? «I bambini colpiti dallo shock cambiano comportamento: ecco che nei piu’ piccoli possono venir fuori ansia da separazione dai genitori, regressioni, irritabilita’ e problemi al momento di addormentarsi». Lo spiega Barbara Forresi, psicologa dell’Universita’ di Modena e Reggio Emilia, responsabile del Centro studi di Telefono Azzurro. «Fra i piu’ grandicelli», prosegue – in eta’ scolare il disagio puo’ tradursi in perdita di interessi, irritabilita’ e improvvisi malesseri, dal mal di testa al mal di pancia. Mentre la reazione degli adolescenti e’ piu’ simile a quella degli adulti, con sintomi depressivi». «E certo queste continue scosse non aiutano i piccoli, che come i genitori sono in un costante stato di allarme», dice l’esperta. Il ruolo dei genitori «e’ di fondamentale aiuto per bambini e adolescenti vittime di eventi traumatici. E’ importante che i genitori trovino o ritrovino il tempo e la tranquillita’ necessarie ad ascoltare le domande dei figli, rispondere loro con sincerita’, accettare e rispettare le loro emozioni».

Ecco, dal Telefono Azzurro, 15 ‘regole’ destinate ai genitori con bimbi che hanno vissuto il trauma del terremoto:
1) dedicare molta attenzione ai figli;
2) trovare il tempo di stare di piu’ con loro, aiutandoli a capire cosa sta succedendo, spiegandolo con parole semplici; rispondere alle domande, anche se ripetute e insistenti;
3) aiutarli ad esprimere quello che pensano e sentono, rispettando i sentimenti e le idee che esprimono;
4) controllare il loro stato fisico, perche’ l’ansia dei bambini puo’ esprimersi attraverso il corpo;
5) proteggerli, dove necessario, da inutili esposizioni a situazioni che ricordino l’evento vissuto (ad esempio immagini televisive).
E ancora, per i piccoli fino a 6 anni:
6) stare loro vicini fisicamente, evitando allontanamenti non strettamente necessari;

7) accettare e aspettarsi un periodo di maggiore attaccamento o di paura (ad esempio del buio); 8) aiutarli a dare un nome ai sentimenti;
9) seguirli di piu’ alla scuola materna o al nido, parlando con gli insegnanti e avvertendoli di quanto e’ accaduto.
Per i bambini delle scuole elementari, gli esperti suggeriscono inoltre:
10) di favorire il piu’ possibile il dialogo, cercando di capire cosa pensano e se abbiano maturato convinzioni sbagliate rispetto a quanto e’ accaduto (ad esempio, che sia colpa loro;
11) aiutarli a capire che e’ normale sentirsi tristi ed arrabbiati;
12) fare con loro attivita’ piacevoli e rilassanti, come leggere un libro, passeggiare, giocare, ascoltare musica. Infine, per gli adolescenti;
13) parlare con loro, cercare di capire rispettare il loro punto di vista;
14) incoraggiarli a rimandare, in questo momento di particolare tensione, eventuali scelte importanti;
15) contenere in modo tempestivo eventuali comportamenti aggressivi o autodistruttivi. Se questi atteggiamenti persistono, rivolgersi ad un esperto.

Pronto, si aiuta

Telefono Azzurro, in accordo con il Ministero per le Pari Opportunita’, Telefono Azzurro ha messo a disposizione la linea telefonica 114 emergenza infanzia. Una linea per dare supporto non solo ai bambini delle zone colpite dal sisma, ma anche a quei bambini che, nelle altre zone d’Italia, o perche’ hanno percepito materialmente le scosse, o perche’ rimasti impressionati dalle immagini trasmesse in tv, hanno bisogno di un supporto, un consiglio, di ascolto. E’ sempre opportuno ricordare, infatti, che determinati dettagli trasmessi in tv, a maggior ragione se ripetutamente riproposti, possono accrescere la loro ansia e le loro paure, soprattutto quando siano raccontate storie drammatiche che riguardano altri bambini. ‘«I nostri operatori del 114»,-afferma il presidente di Telefono Azzurro e professore di Neuropsichiatria infantile all’Universita’ di Modena e Reggio emilia, Ernesto Caffo, «gia’ abituati ad offrire assistenza psicologica e consulenza psico-pedagogica per situazioni di disagio/emergenza che possono nuocere allo sviluppo psico-fisico di bambini e adolescenti, utilizzeranno procedure operative basate sull’esperienza che proviene a Telefono Azzurro dall’aver portato gia’ il proprio aiuto in situazioni di catastrofi naturali come quella del recente terremoto del Molise o dello Tsunami del 2004’».


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