Mondo
GIORNATA MONDIALE SALUTE. Ong: l’Italia rispetti gli impegni
Presentato a Roma il rapporto di Azione per la salute globale. Il senatore Marcenaro: «l'Italia deve rispettare gli impegni internazionali»
«La crisi è destinata ad allargare la già vasta forbice sanitaria tra Nord e Sud del mondo e ad accrescere le difficoltà delle persone maggiormente in stato di bisogno (i poveri, i giovani, le donne e gli emarginati): un bambino nato in un paese in via di sviluppo ha 13 volte più probabilità di morire prima di compiere i cinque anni rispetto a un bambino nato in un paese industrializzato». Lo sostiene il rapporto “La salute globale al tempo della crisi” pubblicato oggi in occasione della giornata mondiale per la salute da Azione per la salute globale, una rete di advocacy formata da ong con sede in Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e a Bruxelles. «La crisi economica che sta mettendo a dura prova i Paesi ricchi del mondo rischia di trasformare la crisi sanitaria dei Paesi poveri del Sud del mondo in una vera e propria catastrofe umanitaria» si legge nel rapporto. «Minaccia di compromettere il percorso avviato, nel 2005, con la Conferenza di Parigi sull’efficacia degli aiuti, proseguito poi ad Accra a settembre 2008 e alla Conferenza di Doha sulla finanza allo sviluppo nel novembre scorso».
«Quando crescono le difficoltà le prime cose a essere messe da parte sono di solito le più importanti» dice a Vita.it il senatore Pietro Marcenaro, Presidente Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, che oggi interviene durante la presentazione del rapporto a Roma. «Il rischio che, di fronte alla crisi, i problemi e gli impegni del mondo ricco nei confronti dei Paesi più poveri siano accantonati come se si trattasse di questioni secondarie è molto forte. D’altra parte basta guardare il bilancio italiano, come sono stati drastici i tagli alla cooperazione allo sviluppo e agli impegni italiani per la lotta alla povertà e il raggiungimento degli obiettivi del millennio».
In Italia è in forse il contributo del governo al Fondo globale per la lotta all’Aids, la tubercolosi e la malaria. A lanciare l’allarme è l’Osservatorio Aids, formato da 22 ong impegnate sul fronte anti-pandemia nel Sud del mondo. L’Osservatorio, si legge in una nota, «apprende con profonda preoccupazione che l’Italia non è ancora in grado di dire se verserà il contributo di 130 milioni di euro previsto per quest’anno e che era stato annunciato nel 2007 alla conferenza di Berlino per il rifinanziamento».
«C’è una contraddizione fra le esperienze maturate e le risorse messe a disposizione» afferma il senatore Marcenaro. «Questo vale per molti Paesi e l’Italia in primo luogo. Aids oggi vuol dire anche tubercolosi, perché associate alla pandemia ricompaiono vecchie malattie che sembravano debellate». La Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato organizzerà a giugno, in vista del G8, una giornata di sensibilizzazione per la lotta alla tubercolosi e in particolare perché siano stanziati i fondi necessari per la ricerca. «Un’iniziativa alla quale teniamo molto e che stiamo organizzando insieme a Medici senza frontiere e all’Istituto Mario Negri di Milano» anticipa a Vita.it Marcenaro.
A livello globale gli aiuti destinati alla salute nel periodo 2000-2006 sono più che raddoppiati, passando da 6,8 a 16,7 miliardi di dollari, rivela il rapporto. «Ma il livello resta preoccupantemente al di sotto di quanto previsto dagli impegni assunti e di quanto necessario per conseguire gli obiettivi di sviluppo del millennio (mdg) per la salute». La campagna sottolinea inoltre che «il fatto che le risorse disponibili spesso non siano state spese in modo efficace allontana ancora di più il raggiungimento degli mdg. «In una fase di crisi economica è particolarmente essenziale che i donatori non soltanto mantengano le promesse aumentando gli aiuti per la salute ma anche che li eroghino nel modo più efficace possibile». In questa fase l’Organizzazione mondiale della sanità ha invitato i donatori a destinare lo 0,1% del PIL per finanziare il potenziamento dell’accesso ai servizi sanitari essenziali.
Azione per la salute globale «sostiene con vigore anche la ricerca di nuove fonti di finanziamento per tutti gli mdg». A New York, quattro Stati membri della UE – Francia, Germania, Italia e Regno Unito – hanno partecipato al lancio di una nuova Task Force on Innovative International Financing for Health Systems, con l’obiettivo di ricercare nuovi approcci al finanziamento del settore sanitario mirati a incrementare i sistemi sanitari (e quindi a «salvare potenzialmente la vita di 10 milioni di madri e bambini entro il 2015»). La Task Force ha l’obiettivo di mobilitare ulteriori risorse, di aumentare l’efficienza dei finanziamenti e di potenziare l’uso efficace dei fondi per colmare i deficit nazionali nei finanziamenti. «E’ cruciale che le nuove risorse non portino ad una diminuzione dell’Aiuto pubblico allo sviluppo per la salute» sottolinea Azione per la salute globale. «In particolare, il rischio è che si ponga un accento eccessivo sulla Task Force mentre si continua a non adempiere agli impegni di finanziamento dell’Aiuto pubblico allo sviluppo».
In allegato il rapporto completo
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