Cultura

TERREMOTO: Cnv, più grave di quello in Umbria

Il presidente del Cnv, Giuseppe Zamberletti: "Abruzzo, emergenza superiore a quella dell'Umbria. Dura prova per il volontariato"

di Redazione

“Ci troviamo di fronte a un’emergenza superiore a quella dell’Umbria e delle Marche”. A dirlo è il presidente del Centro Nazionale per il Volontariato, Giuseppe Zamberletti. Ex Ministro della Protezione Civile nei due Governi Spadolini, nei due Governi Craxi e nel Governo Fanfani (nel quale ricopre anche la carica di Ministro dei Lavori Pubblici) e presidente dell’Ispro (Istituto studi e ricerche sulla protezione e difesa civile), Zamberletti ha spiegato il perché della gravità del terremoto in Abruzzo. “Innanzitutto l’epicento ha colpito l’Aquila, un capoluogo di Regione. Ora anche tutta l’area circostante è esposta a gravi rischi. La situazione”, aggiunge Zamberletti, “di ora in ora rischia di diventare sempre più drammaticha.  E in questa prima fase è davvero difficile verificare le possibili conseguenze”.

Nonostante l’intensità della scossa non sia pari ai precedenti storici, gli effetti negativi sono maggiori che in passato. “In questo caso, in Abruzzo – precisa Zamberletti – la principale causa di danni non è stata una conseguenza della forza del sisma, non particolarmente intenso. Il problema è rappresentato piuttosto dall’inadeguatezza degli edifici, che non erano pronti a resistere a una scossa di tale portata. Tanto è bastato per creare il disastro”.
Quindi, secondo il presidente del Cnv, l’unico modo di prevenire altri disastri è la prevenzione. “La scienza non ci permette di identificare quando si verificano i terremoti. Però può aiutarci a individuare il luogo. Partendo da questi elementi è dunque assolutamente necessario procedere verso una politica di prevenzione con la messa in sicurezza degi edifici”.
Ora, per rispondere a questa emergenza, è chiamato a intervenire il volontariato. Ma non sarà un compito facile. “Tutt’altro – spiega Zamberletti -. Per il volontariato sarà una grande prova. Per la prima volta, infatti, ci troviamo di fronte a un’emergenza di questa portata senza poter contare sull’esercito di leva. Quindi è il volontariato a doversi fare carico di tutto. E noi, lo ripeto, non abbiamo più i grandi numeri dell’esercito. Abbiamo però dalla nostra la professionalità e la competenza di associazioni di volontariato ben preparate”.
Quindi un ruolo strategico e determinante è attribuito al coordinamento degli interventi tra grandi e piccole associazioni. “Evidenziati questi problemi – prosegue Zamberletti – sarà messa a dura prova anche la forza del coordinamento. Non sarà semplice raccordare le grandi associazioni nazionali e i gruppi locali. Ma lavoreremo perché tutto riesca al meglio”.


Infine un invito rivolto a tutti coloro che, in queste ore, si sono messi a disposizione per partire come volontari in Abruzzo. “Sull’emergenza – conclude Zamberletti – interverranno in modo determinato gruppi di volontari preparati. Il volontario singolo, in questa fase, può fare davvero molto poco. Ora come ora il volontariato singolo potrebbe rappresentare più un problema che una risorsa. Per partire è quindi necessario far parte almeno di una piccola associazione. A tutti gli altri, che invitiamo a non muoversi, forniremo maggiori notizie più avanti”.

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