Non profit

Col metodo Adeli camminare non è più un miracolo

Dalla Slovacchia terapie all'avanguardia

di Chiara Cantoni

Ogni mese una settantina di pazienti provenienti da diversi Paesi (il 25% dall’Italia) raggiungono la cittadina termale di Piestany in Slovacchia, 80 chilometri a nord-est di Bratislava, per sottoporsi al programma di riabilitazione Adeli. Sono bambini e adulti, dai 3 ai 60 anni, con disturbi dell’apparato motorio derivanti da paralisi cerebrale, trauma craniocerebrale, colpo apoplettico, disfunzioni di orgine neurologica e neuromuscolare. «Abbiamo trattato in tutto circa 2mila persone», spiega Maxim Raskin, che ha fondato cinque anni fa, con un investimento di 2,8 milioni di euro, il centro slovacco. «Da un anno e mezzo, grazie al passaparola, riceviamo richieste anche dal Belpaese. Finora abbiamo preso in cura 150 italiani». All’arrivo, ogni paziente viene sottoposto a una visita medica preliminare. In base all’anamnesi, alle condizioni individuali e alle possibilità di miglioramento nelle capacità motorie, il direttore scientifico Vladimir Petrov mette a punto un programma riabilitativo personalizzato. Nel 98% dei casi la terapia funziona già dopo due settimane di trattamento. Anche su pazienti considerati irrecuperabili.
«Nessuna bacchetta magica», dice Raskin. «Le lesioni cerebrali sono irreversibili, ma si può lavorare sui disturbi motori che ne derivano e correggerli. Le tecniche terapeutiche che utilizziamo sono molto simili a quelle tradizionali: ribilitazione manuale, riflessoterapia, logopedia, ossigenoterapia, massaggi, stimolazione transcraniale, micropolarizzazione, crioterapia di contrasto e fanghi», spiega. «La peculiarità del metodo risiede nell’intensità e nella personalizzazione del programma». I corsi di riabilitazione hanno durata variabile dalle due (al costo di 2.978 euro) alle quattro settimane (5.528 euro): ogni paziente viene seguito individualmente per cinque ore al giorno, sei giorni su sette, da un team di cinque o sei specialisti. Il principio, dunque, è semplice: «Più attività motoria uguale più risultati». Ma la vera carta da novanta, quella che differenzia la terapia di Piestany da tutte le altre, riguarda l’utilizzo di un potente stimolatore, la tuta Adeli, che indossata per circa due ore al giorno durante gli esercizi, amplifica in maniera mirata l’influenza sul sitema nervoso centrale danneggiato e raggiunge una maggiore efficacia di trattamento.
Col metodo Adeli sono state trattate oltre 10mila persone. Petrov: «I risultati più significativi riguardano soprattutto la motricità grossa (deambulazione, postura, movimento delle braccia), la motricità fine (utilizzo delle mani) e la capacità di parola. Ma è possibile ottenere parziali miglioramenti anche nella vista, nell’udito e nella facoltà intellettuale». Poiché la riabilitazione innesca un processo di sviluppo del sistema nervoso, che prosegue anche dopo il trattamento, i progressi più consistenti sono visibili nei mesi successivi. «Ma nel 7-8% dei casi», afferma Raskin, «bastano 14 giorni per vedere bambini in carrozzella compiere i loro primi passi». Quanto ai costi, alcune Regioni come Veneto e Sicilia hanno cominciato a concedere rimborsi dell’80% sull’intero ciclo. Un nota bene finale: l’associazione Frates Onlus di Milano (tel. 02.58104093) offre supporto legale per i rimborsi.


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