Cultura

La mia Napoli, violenta nell’anima

di Riccardo Bianchi

Un orfano napoletano viene introdotto alla vita da un portiere di palazzo, che se ne prende cura e gli trasmette la storia e la cultura della città. Fino a quando la stessa cultura rischierà di portarsi via il ragazzo. Con Il giorno prima della felicità (Feltrinelli, 13 euro) Erri De Luca torna con la solita leggerezza a parlare dell’anima della sua Napoli.
La Storia al centro di una storia?
Mi piaceva raccontare come il ?900 si sia imposto sulla vita della gente normale, costringendola anche a cambiare e a partire. Nel libro le persone iniziano a dare del voi al protagonista quando viene minacciato di morte.
E oggi?
No, il portiere considera adulto il ragazzo quando gli ha raccontato tutto ciò che sa sulla vita. Invece i cittadini comuni considerano la violenza propria dell’esistenza di un uomo, non di un giovane.
La violenza fa parte della cultura della città?
Riguarda i rapporti tra le persone. A Napoli è così, gli affari rimangono nel Palazzo, si sistemano tra di noi. La polizia non si chiama.


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