Welfare

Indulto: Osservatore Romano critica i partiti del “no”

La bocciatura dell'Osservatore Romano al modo con cui i partiti hanno gestito la questione della clemenza per i detenuti riapre un fronte polemico

di Redazione

La bocciatura dell’Osservatore Romano al modo con cui i partiti hanno gestito la questione della clemenza per i detenuti riapre un fronte polemico che sembrava potersi concludere, pur non senza difficolta’, con la bocciatura di amnistia e indulto e la possibile approvazione del solo indultino come terreno minimo di intesa. Ma questa prospettiva non sembra accontentare il quotodiano vaticano, la cui nota politica ha lamentato che i ”dissidi” tra forze politiche abbiano ”vanificato” anche ”gli appelli piu’ alti e autorevoli”; parole nelle quali non e’ difficile cogliere un riferimento all’appello per un atto di clemenza lanciato dal Papa in occasione della visita a Montecitorio. Se le parole del Papa furono allora accolte bene un po’ da tutti, le critiche dell’Osservatore Romano provocano invece diverse prese di distanza, e non solo dai partiti che piu’ si sono opposti all’atto di clemenza, come la Lega e An, ma anche da chi, nella maggioranza e nell’opposizione, ritiene che l’indultino resti la strada maestra. Chi si sente immune da qualsiasi critica da oltre Tevere e’ la Lega, visto che, come sottolinea Alessandro Ce’, l’ accusa di aver alimentato false speranze non puo’ essere rivolta a chi si e’ sempre opposto all’atto di clemenza. Quanto ad An, Gianfranco Fini tiene a precisare di non essere ”affatto dispiaciuto” dalla bocciatura di amnistia e indulto, e auspica la stessa sorte per l’indultino, anche se su questo provvedimento minore resta la scelta di lasciare liberta’ di coscienza ai parlamentari di An e di non fare le barricate per impedirne l’approvazione. Forse anche per questo, chi sembrava convinto che la strada da seguire fosse quella di arrivare al voto sull’indultino il 4 febbraio, sembra piu’ critico verso il giudizio espresso dal quotidiano vaticano. Cosi’ Gaetano Pecorella, di Forza Italia, parla di un allarme ”fuori luogo”, visto che il parlamento ha deciso che, invece di giocare su piu’ tavoli con il rischio di non arrivare a niente, si e’ scelto di puntare sul provvedimento che puo’ essere realisticamente approvato. Analogo e’ il giudizio, nell’opposizione, dello Sdi e della Margherita, convinti che l’indultino sia la risposta possibile. Forse per questo il giudizio dell’Osservatore appare improprio a Pierluigi Castagnetti, per il quale il giornale avrebbe avuto il dovere della chiarezza nell’indicare i partiti che non vogliono l’atto di clemenza. Chi invece plaude all’Osservatore e’ Anna Maria Finocchiaro, dei Ds, che condivide soprattutto il rimprovero per aver alimentato speranze che rischiano di restare deluse, e il verde Paolo Cento, che ne approftta per rilanciare amnistia e indulto. Giudizi prudenti arrivano invece dall’Udc, il partito dei centristi della maggioranza che pure e’ schierato non solo per l’indultino, ma anche in linea di principio per amnistia e indulto. E se il ministro Carlo Giovanardi dice esplicitamente di non condividere la ganericita’ delle critiche,e Francesco D’Onofrio afferma che l’indultino e’ comunque una risposta all’appello del Papa, il segretario del partito, Marco Follini, ammette esplicitamente che, al di la’ del dispiacere per il fatto di non essere riusciti ad ottenere l’indulto, questa vicenda ha fatto emergere una divisione nella Cdl che dipiace ”due volte”.


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