Non profit

Piemonte e Toscana, iniezione d’ossigeno per le cooperative

Le Regioni si muovono per sostenere il terzo settore

di Francesco Dente

Revisione dei contratti e delle tariffe dei servizi:
un modo per alleggerire
le ricadute economiche
del rinnovo contrattuale.
E per dare man forte
alla rete di intervento sociale sul territorio. Che deve affrontare la prova
della crisi La Toscana e il Piemonte scendono in campo al fianco della cooperazione sociale per sostenere il costo del lavoro. Le due Regioni sono le prime ad aver adottato misure per alleggerire le ricadute economiche del rinnovo contrattuale siglato, dopo una lunga trattativa, la scorsa estate. Due strategie di intervento in parte differenti che, tuttavia, convergono sullo stesso risultato: dare man forte alle imprese sociali attraverso una revisione dei contratti e delle tariffe dei servizi. La Toscana, sulla scorta di un’intesa tra le istituzioni pubbliche, cooperative sociale e i sindacati firmata nel 2005 per la ridefinizione della quota sanitaria pro capite nelle Rsa )Residenze sanitarie assistenziali), ha approvato uno schema di protocollo che individua gli incrementi contrattuali da garantire nella ricontrattazione a livello territoriale.
Il Piemonte, con la Finanziaria per il 2009, ha previsto invece nel pacchetto anticrisi uno stanziamento a favore dei soggetti istituzionali del sistema dei servizi socio-assistenziali per il contenimento dei maggiori oneri derivanti dagli accordi contrattuali delle cooperative sociali. Dieci milioni di euro destinati ad assicurare i servizi rivolti alle persone non autosufficienti, ai minori e agli anziani.
Le risorse messe a disposizione dalle Regioni governate da Martini e Bresso mirano, dunque, da un lato a garantire i livelli occupazionali, dall’altro a irrobustire, mentre si affaccia la crisi, le reti dei sistemi di welfare regionale. «La Toscana, e in particolare l’assessore alla Salute Enrico Rossi, si è mossa con tempestività. Le cooperative che operano nel settore socio-assistenziale infatti stanno già riscuotendo dalle Asl. La situazione, invece, è a macchia di leopardo nei Comuni», commenta Anna Ferretti, presidente regionale di Federsolidarietà. Secondo alcune prime stime di Federsolidarietà l’intervento della Toscana sarebbe fra i 10 e 15 milioni di euro.
Bocce ancora ferme, invece, in Piemonte dove si attendono le decisioni dei tavoli tecnici convocati dalla Regione. «Il rinnovo contrattuale», osserva Anna di Mascio, presidente regionale di Legacoopsociali, «in Piemonte è stato particolarmente gravoso perché la figura contrattuale di base è l’operatore socio sanitario, l’Oss, che ha beneficiato di un significativo incremento salariale».
Le centrali cooperative, all’indomani della sigla del contratto nazionale, avevano avanzato alla Regione la proposta di un sostegno di 30 milioni per il 2009 ma ne hanno incassato solo un terzo, 10 milioni. «Al momento, però, non sappiamo quando e come saranno distribuiti. Gli aumenti tariffari, infatti, sono stati solo annunciati. Crediamo, tuttavia, che sarebbe opportuno ripartirli in parte nel settore della residenzialità, in parte nei servizi territoriali».
Per questo Legacoopsociali suggerisce la certificazione della spesa da parte degli enti locali. «Un modo per avere la sicurezza che le risorse regionali siano destinate agli adeguamenti contrattuali», chiosa Di Mascio.


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