Welfare

SANGUE. Un “tavolo” per produrlo anche in Italia

L'iniziativa del sottosegretario Ferruccio Fazio

di Gabriella Meroni

La situazione che circonda l’iter degli emendamenti alla legge 219 del 2005 sul sangue è «tormentata e convulsa. Per arrivare a una soluzione, su suggerimento del direttore generale dell’Aifa, Guido Rasi, ho deciso di istituire la settimana prossima un tavolo con produttori di emoderivati, Aifa e Centro nazionale sangue». Lo ha annunciato il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, oggi a Roma, intervenendo a un incontro organizzato dall’Osservatorio Sanità e salute sulle attività trasfusionali e la produzione di emoderivati.

«Il tavolo – precisa Fazio – avrà un duplice obiettivo: garantire e stimolare le attività produttive in Italia, ma anche rimuovere norme protezionistiche, aprendo al contempo a situazioni approvate da organismi internazionali». Un impegno, quello del Tavolo del sangue, salutato con entusiasmo dai produttori presenti oggi all’incontro romano. Fazio si dice pronto alla discussione e punta ad arrivare a un risultato. «Le buone trattative – dice, scherzando – devono lasciare tutti scontenti o tutti contenti, meglio che non sia felice soltanto qualcuno. Comunque la settimana prossima istituiremo un tavolo per trovare un accordo».

Sulla questione, «la posizione dell’Aifa è molto semplice», spiega Rasi all’agenzia Adnkronos. «Per ora perseguiamo la massima sicurezza e guardiamo con attenzione all’importazione da Paesi in cui è prevista la remunerazione dei donatori e in cui, in linea teorica, sarebbe possibile una contaminazione. In generale – prosegue – i Paesi europei puntano a regole condivise, anche se esistono ancora delle disomogeneità e manca una forza ispettiva adeguata. Insomma, bisogna trovare un equilibrio tra il fatto di non penalizzare i produttori di emoderivati italiani con regole troppo limitanti rispetto alla stessa Ue, ma senza derogare alla sicurezza».

Una “sintesi” che il tavolo tecnico «dovrà trovare -ribadisce Fazio- Anche perché ci sono importanti nodi da sciogliere». L’annuncio dell’iniziativa del ministero trova il plauso del senatore Cesare Cursi, presidente della Commissione Industria del Senato e dell’Osservatorio Sanità e salute, che oggi a Roma e’ riuscito a mettere insieme 5 operatori del settore (Baxter, Biotest, CSL Behring, Grifols e Kedrion), impegnati in un incontro che punta a evidenziare «ciò che resta da fare perche’ la completa attuazione delle legge 219 diventi realtà. In questo senso -sottolinea Cursi- il tavolo tecnico annunciato da Fazio è proprio quello che volevamo: una realtà operativa per definire un percorso e fare in modo che alla fine la legge sul sangue sia la migliore possibile». I produttori di emoderivati, da parte loro, chiedono «di semplificare le procedure -afferma Rodolfo De Dominicis, vicepresidente esecutivo Kedrion- e consentire la partecipazione alle gare non solo a Paesi reciproci come la Spagna, ma anche ad aziende che abbiano stabilimenti produttivi in Italia. E ancora, di accedere il più velocemente possibile alle convenzioni per l’attuazione della legge 219. E di poter lavorare anche plasma approvato da organismi internazionali, come la Food and Drug Administration americana. Il tavolo annunciato dal sottosegretario è una notizia essenziale -conclude De Dominicis- che ci mette nella condizione di discutere serenamente, evitando fughe in avanti».


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