Welfare

Marche, il welfare va all’università

di Francesco Dente

Primo accordo di programma a livello nazionale tra atenei e una Regione in materia di welfare. La Regione Marche e le università di Urbino, Macerata e Politecnica delle Marche hanno siglato un’intesa che prevede la collaborazione nei campi di intervento della programmazione sociale regionale, formazione e ricerca. L’accordo, che istituisce il tavolo tecnico congiunto fra Regione e Conferenza degli atenei marchigiani, rappresenta una novità nel settore delle intese bilaterali fra mondo accademico ed enti territoriali incentrate il più delle volte sugli ambiti della programmazione urbanistica o della sanità. Il primo passo nel 2007 quando la Regione e la Conferenza regionale dei rettori hanno istituito un coordinamento per la programmazione dei corsi di laurea. Una sfida proseguita con l’elaborazione del Piano sociale regionale 2008-2010. «Non era facile», ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche sociali, Marco Amagliani (nella foto), «mettere insieme tanti soggetti con un obiettivo comune, ma ci siamo riusciti e questo è motivo di grande orgoglio, non solo per i risultati già raggiunti sintetizzati anche nella pubblicazione Il welfare nelle Marche, ma perché con tale accordo si creano anche i presupposti per quello che considero ormai un’esigenza: l’unificazione in capo ad un solo coordinamento amministrativo di Welfare e Sanità per una reale programmazione integrata socio-sanitaria». Il contributo degli atenei alla stesura del Piano si è concretizzato, fra l’altro, attraverso la comparazione dei modelli di welfare regionali e dei principali Paesi europei.
«I numerosi incontri propedeutici, infatti, hanno portato a costituire un vero e proprio laboratorio permanente di ricerca», ha commentato il docente Yuri Albert Kirill Kazepov, dell’università di Urbino, «molto utile per il confronto, che favorisce la convergenza di obiettivi e di finalità sulle attività di comune interesse nell’ambito delle politiche sociali regionali. Un modo di evidenziare le best policy e di calibrarle sulle reali esigenze della popolazione».

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