Famiglia

IMMIGRAZIONE. 200 ong contro Zapatero

Sotto accusa la nuova legge e l'atteggiamento definito "vessatorio" della polizia nei confronti degli immigrati

di Redazione

Le associazioni spagnole di solidarietà con gli immigrati sono sempre più inquiete di fronte alla riforma della Legge sugli stranieri (Ley de Extrangeria) preparata dal governo socialista di José Luis Zapatero e al giro di vite operato dalla polizia negli ultimi mesi: questa settimana quasi 200 organizzazioni hanno presentato alla Procura generale dello Stato una denuncia contro il ministero dell’Interno, accusando la polizia di “arresti mirati”, “retate” e “controlli d’identità di massa”, compiuti nelle ultime settimane. A riferirlo è l’Apcom.

L’improvviso atteggiamento ‘vessatorio’ della polizia era stato denunciato in diversi mezzi di comunicazione, che il mese scorso avevano rivelato l’esistenza di ordini in diversi commissariati di Madrid, per l’arresto di una ‘quota’ minima mensile di immigrati per ciascun distretto. Il ministero ha negato più volte l’esistenza di ordini simili ma le smentite e spiegazioni non hanno convinto le associazioni e si scontrano con l’evidenza di controlli rafforzati nelle strade e piazze della capitale, che chiunque può verificare a occhio nudo ogni giorno. In Spagna l’immigrazione irregolare non è in sé un reato bensì un’infrazione amministrativa “grave” passibile di multa e in alcuni casi espulsione.

Dopo un decennio di tolleranza e regolarizzazioni, all’insegna dell’accoglienza di una manodopera a buon mercato assorbita in buona parte grazie al boom edilizio, gli immigrati sono saliti da mezzo milione a 5,2 milioni nel 2008, su una popolazione totale per la Spagna di 46 milioni di persone. E con la crisi economica e una disoccupazione galoppante giunta ormai al 14%, il governo sta cercando in tutti i modi di frenare l’arrivo di nuovi immigrati e rimpatriare gli irregolari.

Parte integrante di questa nuova politica è la riforma della ‘Ley de Extranjeria’ presentata a dicembre e che prevede diverse misure restrittive: oltre all’aumento da 40 a 60 giorni del termine massimo per detenere migranti nei Centri di permanenza temporanea, per facilitare identificazioni e rimpatri coatti, il progetto prevede di chiudere le maglie sui ricongiungimenti familiari, e alcune disposizioni per consentire il voto nelle elezioni comunali agli stranieri residenti regolari.

Ma la parte del disegno di legge che ha fatto più paura a chi aiuta gli immigrati regolari e non è quella che prevede sanzioni fino a 10.000 euro per chi “promuove la permanenza irregolare in Spagna di uno straniero”: questa è infatti considerata un'”infrazione grave” e ricorre quando “lo straniero dipenda economicamente da chi compie l’infrazione” e questa ne prolunga “il soggiorno autorizzato al di là del periodo legalmente previsto”. Le associazioni di accoglienza sono insorte: la Comision Espanola de Ayuda al Refugiado (Cear), ha chiesto al governo di chiarire la formulazione del testo di riforma in modo da punire soltanto chi ottiene lucro sfruttando gli immigrati in sistuazione irregolare. Secondo il suo segretario generale Alfredo Abad, “cercare di farsi complici le persone che alloggiano” gli immigrati è come “convertire i cittadini in poliziotti”.

La segretaria di Stato all’immigrazione, Consuelo Rumi, ha cercato di rassicurare le Ong sostenendo che la norma “è chiara” e che si applicherà solo a chi facilita l’arrivo di immigrati senza poi curarne la regolarizzazione. Il governo si è anche detto aperto a considerare proposte alternative, ma le organizzazioni che hanno presentato la denuncia continuano a considerare il testo come perlomeno “ambiguo”.


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