Non profit

LEUCEMIA. Un test predittivo per la forma linfatica cronica

Lo ha annunciato l'Airc: anche un ricercatore italiano, supportato dai fondi dell'Associazione, ha partecipato ai lavori dell'equipe americana

di Redazione

Una ricerca statunitense alla quale ha partecipato anche un ricercatore italiano supportato da fondi AIRC ha permesso di compiere un passo avanti nella comprensione dei meccanismi alla base della leucemia linfatica cronica, la più comune forma di leucemia tra gli adulti dei Paesi occidentali.

Paolo Ghia, dell’Istituto San Raffaele di Milano, e i suoi colleghi americani hanno preso spunto dai risultati di studi precedenti che suggerivano la possibilità che il rischio di sviluppare leucemia linfatica cronica fosse più alto nei pazienti con tanti piccoli linfociti di tipo B, una condizione chiamata linfocitosi.

Gli autori della ricerca hanno dunque cercato di capire se la leucemia linfatica cronica viene sempre preceduta da linfocitosi e per fare ciò hanno analizzato campioni di sangue di 45 pazienti con leucemia prelevati fino a sei anni prima che venisse formulata la diagnosi.

I risultati parlano chiaro: nel sangue di 44 dei 45 pazienti erano presenti le piccole cellule B, in alcuni casi già tre anni prima della diagnosi.
Per rendere ancora più completa la loro analisi, Ghia e colleghi hanno anche verificato la presenza di mutazioni nei geni della famiglia IGHV, già noti come indicatori di buona o cattiva prognosi nella leucemia linfatica cronica – se il gene non è mutato la malattia è infatti più aggressiva – e hanno trovato geni mutati nel 77% dei casi analizzati.

Dai risultati sembra quindi che la leucemia linfatica cronica sia sempre preceduta dalla linfocitosi, ma i risultati sono ancora provvisori e quindi al momento, come affermano gli stessi autori, non è il caso di dare il via a programmi specifici per ricercare la presenza di queste cellule nel sangue.

Confermare tali risultati potrebbe però servire per definire le categorie di persone a rischio per questa particolare forma di leucemia.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.