Non profit

Sterilizzare? La giusta soluzione

Il sottosegretario Francesca Martini e la Lav sono d'accordo. È il modello americano

di Redazione

È favorevole alla sterilizzazione obbligatoria dei cani Francesca Martini, sottosegretario al Welfare. “Condivido il modello americano, non c’e’ ragione di far nascere cucciolate per poi abbandonarle fra gli sterpi. Il cane non soffre se perde la fertilita’. Chi sostiene il contrario alimenta una leggenda metropolitana. Dunque sono favorevole a imporre la sterilizzazione, a meno che il proprietario non si assuma la responsabilità di gestire il proprio animale, tenendolo lontano dai rischi quando è in calore”, afferma in un’intervista al Corriere della Sera. E riferendosi alle vicende accadute in Sicilia, dove un bambino è morto e una turista è in pericolo di vita dopo l’aggressione di cani randagi, sostiene: “Situazioni del genere non sono degne di un Paese civile. Il randagismo non dovrebbe esistere. E’ il prodotto dell’incapacita’ degli amministratori e dell’irresponsabilità  dei proprietari. I rifugi lager, dove i cani vengono ammassati, devono sparire. Basta con il business delle rette”. “Studieremo un piano straordinario -conclude Martini- Nuovi finanziamenti per il Centro-Sud, recupereremo il denaro non utilizzato. Più di questo… In otto mesi noi abbiamo fatto più di tutti gli ultimi governi messi insieme”.

Anhe la Lav è d’accordo: sì alla sterilizzazione

Sterilizzazione obbligatoria di tutti i cani sul territorio nazionale e moratoria delle vendite dei quattrozampe, in maniera da chiudere i ”rubinetti” dell’abbandono delle cucciolate che causano enormi problemi economici alle Amministrazioni pubbliche e di sicurezza. È quanto chiede la Lav (lega anti-vivisezione) che rivolgendosi ai sindaci, ai presidenti di Regione, ai prefetti e al Governo sollecita un’apposita ordinanza e un decreto Legge. La Lav chiede inoltre ai Presidenti della Camera, Gianfranco Fini, del Senato Renato Schifani, dei gruppi parlamentari, di far calendarizzare subito nelle Commissioni Affari Sociali e Sanità le oltre dieci proposte di legge già presentate da deputati di tutti i gruppi per ottenere il miglioramento della Legge 281 del 1991 sulla prevenzione del randagismo, ridefinire le competenze dirette locali che vedono i Servizi Veterinari Asl in genere colpevolmente assenti, coinvolgere nelle attività di prevenzione le migliaia di studi veterinari dei liberi professionisti sul territorio, stroncare il business dei canili-lager, educare e responsabilizzare i proprietari di cani.

La Lav ricorda, inoltre, che la Legge Finanziaria per il 2008 (Legge 24 Dicembre 2007, n. 244, Art. 2, comma 370) ha così sostituito l’ articolo 4 della legge 14 agosto 1991, n. 281 in materia di tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo: “I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono prioritariamente ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione. A tali piani è destinata una quota non inferiore al 60 per cento delle risorse di cui all’articolo 3, comma 6. I comuni provvedono, altresì, al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi delle risorse di cui all’articolo 3, comma 6”. Tali Piani si devono aggiungere a quelli analoghi predisposti da ogni Servizio veterinario Asl di cui all’articolo 2 comma 1 della Legge 281-91, ciascuno dei quali finanziato con proprie risorse.

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