Famiglia

I padroni dell’informazione snobbano questo viaggiodi Lucio Brunelli

di Redazione

Snobbatissima dai media la visita che Papa Ratzinger si appresta a compiere in Camerun e Angola, dal 17 al 23 marzo. Non manderanno inviati né Mediaset né Sky. Hanno dato forfait anche il Tg3 della Rai e i maggiori network americani. Il primo viaggio africano di Benedetto XVI sarà in assoluto il viaggio papale con il minor seguito di giornalisti televisivi occidentali. Hanno pesato certamente, in un tempo di crisi, gli alti costi del papal flight (5.300 euro solo il biglietto aereo) e le enormi difficoltà organizzative. Chi cercava un’alternativa al volo papale ha scoperto che non ci sono voli di linea diretti fra Camerun ed Angola: per raggiungere in aereo Luanda da Yaoundè non c’è altra via che un transito per Addis Abeba o Lisbona (con notevole dispersione di tempo). Ma anche questa è l’Africa. E sarebbe ipocrita negare che sulla decisione delle grandi aziende televisive di non investire su questo viaggio pesa anche un? deficit di sensibilità per quel continente. I suoi drammi e le sue speranze non interessano i padroni dell’informazione. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Annuario Pontificio 2009, la popolazione cattolica mondiale è aumentata dell’1,4%. In Africa la crescita è stata del 3%. Nettamente superiore all’Asia (+1,7%) e all’Europa (+0,8 %), per non parlare dell’America (-0,1%).

ABUSI COLONIALI
Il Camerun e l’Angola hanno già ricevuto la visita di un Papa, Giovanni Paolo II, rispettivamente nel 1995 e nel 1992. Ma il primo successore dell’apostolo Pietro a visitare l’Africa nera fu Paolo VI, nel 1969 a Kampala per la canonizzazione dei martiri ugandesi. Benedetto XVI si è documentato con molta cura. Da lui verranno parole severe contro la logica neocoloniale che ancora ferisce e condiziona lo sviluppo del continente. Parlando a braccio, ai parroci di Roma, il 2 marzo 2006, disse: «Ancora, da parte delle grandi potenze, l’Africa continua ad essere oggetto di abuso e molti conflitti non avrebbero assunto questa forma se non ci fossero dietro gli interessi delle grandi potenze».

ipse dixit
Un credente, convinto che noi – laici non credenti – ci sbagliamo, non può certo escludere che Dio creda in noi e ci conceda, a suo imperscrutabile giudizio, la Grazia.
Arrigo Levi


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