Mondo

Sostegno a distanza, ricette per uscire dalla crisi

Le donazioni sono crollate del 20% rispetto al 2008

di Emanuela Citterio

ActionAid investirà di più nella comunicazione, mentre Il Sole punterà a consolidare uno «zoccolo duro di sostenitori sensibilizzati» Meno 20%. È la media del calo di donazioni legate alle adozioni a distanza secondo la stima fatta sugli ultimi tre mesi dal ForumSad, il forum nazionale del sostegno a distanza al quale aderiscono 54 associazioni. A confermare il trend negativo è l’Istituto italiano della donazione: «La crisi riguarda soprattutto le onlus medio-piccole, quelle con una ridotta capacità di comunicazione», dice Franco Vannini, consigliere delegato dell’istituto.
I numeri. Aibi, che finora si è attestata sui 6mila sostegni l’anno, denuncia un calo del 35% della raccolta fondi negli ultimi tre mesi. Avsi, 34mila bambini sostenuti, si attesta sulla media indicata da ForumSad del -20%, “Il sole” di Como, 1.600 sostenitori, dichiara un calo attorno al 15%, mentre Fondazione Pime, onlus dei missionari del Pime, che ha all’attivo circa 18mila sostegni, ha subìto un calo del 4%. Un caso a parte è ActionAid International, l’organizzazione più grande in Italia, che denuncia un calo di nuovi donatori e di fondi ma una sostanziale tenuta per quanto riguarda il numero di sostegni a distanza (150mila).
«Quasi tutte le persone che ci chiamano per disdire ci comunicano che il motivo è strettamente economico», spiega Cristiano Campari, responsabile del settore in Aibi. «Non si tratta tanto di perdita di lavoro o situazioni insostenibili nell’immediato. La paura è più proiettata al futuro, c’è il timore di non arrivare a fine mese e la difficoltà a portare avanti un impegno continuativo nel tempo, come quello richiesto dal sostegno a distanza, di fronte all’incertezza legata alla crisi».
In Italia le persone che sottoscrivono ogni anno un’adozione a distanza sono circa mezzo milione, secondo l’ultima statistica fatta dal coordinamento La Gabbianella. «Ma secondo le nostre rilevazioni, tra gruppi informali e piccole associazioni si arriva a circa 2 milioni di donatori», afferma Vincenzo Curatola, portavoce del Forum. Per avere una fotografia completa del Sad in Italia bisognerà attendere maggio, mese in cui usciranno i risultati di una ricerca condotta dall’Agenzia delle onlus in collaborazione con ForumSad.
Come rispondere alla crisi? «Il Sole», afferma il direttore Vittorio Villa, «ha deciso di rafforzare i legami sul territorio con i soci. Vogliamo creare uno zoccolo duro di sostenitori sensibilizzati». Qualche organizzazione sta pensando di ridurre il contributo mensile. ActionAid investirà di più nella comunicazione su larga scala: «Il vero impatto della crisi ce lo aspettiamo per l’estate», prevede il segretario generale Marco De Ponte, «è una previsione che facciamo in base a quello che sta accadendo in Inghilterra, dove ActionAid Uk ha registrato un calo del 5%. Per ora siamo stabili ma sono diminuiti sia i nuovi sostenitori che le donazioni. Il 40% di chi sottoscriveva un sad lo scorso anno era disposto a donare qualcosa in più rispetto alla cifra minima. Ora lo fa solo il 20%».


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